Quantcast

Il Primo Maggio di Acli Varese: “Pace, giustizia e democrazia si fondano sul lavoro”

In occasione del Primo Maggio 2025, le ACLI varesine vogliono ribadire ancora una volta questi valori fondamentali: "Un lavoro che garantisca e promuova un’esistenza libera e dignitosa, ovunque e per chiunque"

Generico 28 Apr 2025

La Festa del Lavoro, celebrata ogni anno il 1º maggio, mantiene vivo il ricordo delle lotte per i diritti dei lavoratori. Queste battaglie sono nate per ottenere la riduzione della giornata lavorativa, ma nel tempo sono diventate anche strumento di difesa e promozione della dignità, della cittadinanza, della partecipazione, della pace e del bene comune.

In occasione del Primo Maggio 2025, le ACLI varesine vogliono ribadire ancora una volta questi valori fondamentali, perché pace, giustizia e democrazia si fondano sul lavoro. Un lavoro che garantisca e promuova un’esistenza libera e dignitosa, ovunque e per chiunque: persone, popoli e generazioni. Un lavoro che non sia causa di insicurezza o mera sopravvivenza per molti, né fonte di arricchimento smisurato e pericolosa concentrazione di potere per pochi.

In questo giorno, le ACLI varesine rilanciano anche la centralità della persona: la vera ricchezza del lavoro. Solo mettendo l’essere umano al centro della società sarà possibile superare le criticità generate da dinamiche internazionali dominate esclusivamente da logiche di potere economico. Siamo convinti che questo valga anche per l’Italia e per il nostro territorio, ricco di vivacità imprenditoriale e spirito di innovazione, ma anche segnato da cattive pratiche e comportamenti disinvolti.

Contrariamente a quanto spesso si pensa, l’economia reale convive con un’economia sommersa: una realtà fatta di lavoro irregolare, diritti negati, precarietà e condizioni pericolose. Le dimensioni dell’evasione fiscale, così come la diffusione del lavoro nero o grigio, dovrebbero far riflettere su quanto alcune realtà produttive siano profondamente intrecciate con forme di illegalità.

Non si può oggi ignorare il drammatico tema del lavoro povero: se la mancanza di un lavoro resta la principale causa di povertà, avere un lavoro non è più garanzia sufficiente per evitarla. I dati sono preoccupanti: in Italia, secondo l’Istat, nel 2023 l’11,5% degli occupati era in condizione di povertà, un dato superiore alla media europea dell’8,5%. Nel 2024, l’incidenza della povertà relativa individuale ha raggiunto il 14,5%, coinvolgendo quasi 8,5 milioni di persone. Particolarmente colpiti sono i lavoratori stranieri, con un tasso di rischio pari al 22,6%, rispetto all’8,9% registrato tra gli italiani.

Nel celebrare la Festa del Lavoro, non possiamo tacere nemmeno il grave problema degli incidenti sul lavoro. Solo nel primo trimestre del 2025, in Lombardia si sono registrati 14 decessi sul lavoro, di cui uno riguardante un lavoratore straniero. Un dato che purtroppo conferma la Lombardia tra le regioni italiane più colpite da questa piaga.

Di fronte a queste grandi ingiustizie, le ACLI chiedono con forza maggiori tutele per chi lavora e si impegnano in prima persona, chiamando la politica, le parti sociali e le associazioni di categoria a un confronto reale e responsabile. L’obiettivo è chiaro: costruire insieme una società più giusta, solidale e dignitosa per tutti.

La locandina dedicata alla festa dei lavoratori quest’anno è stata realizzata da Martina e Sofia, alunne della classe 3°D della secondaria di primo grado Majno di Cassano Magnago.

Pubblicato il 30 Aprile 2025
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore