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Lettera aperta dei sindacati del trasporto: “Ecco perché scioperiamo”

la lettera pirta la firme delle principali sigle sindacali del trasporto, Filt Cgil Fit Cisl, Ulitrasporti, Ugl e Faisa Cisal

sciopero trasporto seconda lunga

Sciopero dei traporti il prossimo 8 febbraio. Le principali sigle sindacali del trasporto, Filt Cgil Fit Cisl, Ulitrasporti, Ugl e Faisa Cisal scrivono una lettera aperta ai passeggeri:

L’avvio del 2021 vedrà i lavoratori del Trasporto Pubblico Locale impegnati in prima linea ad affrontare la difficile prova della ripresa del servizio scolastico e delle attività lavorative in presenza, in uno scenario stravolto rispetto alla situazione pre-covid.
Fin dall’inizio di questa pandemia i lavoratori del Trasporto Pubblico Locale non hanno mai smesso di essere al vostro fianco. Quando chiamati, hanno sempre risposto garantendo il diritto costituzionale alla mobilità anche nei giorni di lockdown, con il contagio che correva e le aziende che negavano dispositivi di protezione, mascherine, gel, disinfezione del posto di lavoro, arrivando, in alcuni casi a pagare con il deterioramento della
salute il proprio senso del dovere.

Perché, dopo quel grande esempio di abnegazione, che quotidianamente si ripete, oggi siamo costretti ad aderire ad uno sciopero nazionale, consapevoli di creare disagi?
Perché le Organizzazioni Sindacali durante la pandemia hanno cercato con ogni mezzo di aprire un canale di dialogo con la Regione Lombardia per coordinare la riorganizzazione dei trasporti in relazione al ridotto indice di riempiemnto, velocizzare la distribuzione delle risorse economiche alle Aziende pesantemente colpite dalla crisi, affrontare il nodo della ripartenza attraverso proposte serie e costruttive, gestire anticipatamente gli effetti
della crisi che impatteranno sull’esistenza delle Imprese e sull’occupazione.
La Regione Lombardia non ha mai voluto affrontare questi problemi, lasciando sole aziende, lavoratori e utenza.

Perché, dopo il covid, è così importante e urgente una riforma del settore?
Perché, se non si interviene immediatamente con un coordinamento complessivo, l’offerta di trasporto pubblico a te necessaria verrà ulteriormente indebolita e resa incerta a causa dell’affollamento di un eccessivo numero di piccole imprese prive della necessaria capacità di fare investimenti (cioè di acquistare bus moderni ed efficienti e/o di avere sistemi di controllo operativi adeguati). Saremmo al cospetto di una rete di servizio sfilacciata, che, da provincia a provincia, da territorio a territorio, genererà disservizi a raffica che si scaricheranno proprio su te e su chi sta ricominciando ad andare a scuola o sul luogo di lavoro.

Il Contratto Nazionale scaduto da tre anni
In questi mesi di pandemia i lavoratori del trasporto pubblico, pur continuando a fornire il loro indispensabile contributo sono anche stati sospesi dal lavoro e posti in cassa integrazione vedendo, come molti altri lavoratori nel Paese, drasticamente ridotto il proprio reddito. Una ragione in più, non la principale, perché si superi l’inaccettabile diktat delle aziende del settore, che vorrebbero negare il rinnovo del Contratto, azzerando il
triennio 2018/2020, come se non fosse mai esistito. Cancellando cioè tre anni in cui le persone che lavorano nelle aziende del TPL, tutti i giorni, ventiquattro ore al giorno, vi hanno permesso di raggiungere le vostre destinazioni.

Il disagio di oggi serve ad avere una rete di trasporto pubblico più efficiente, capillare e affidabile domani e riconoscere ai lavoratori del settore il giusto compenso per la loro attività, quotidiana e straordinaria.
La tua solidarietà è per noi importante. Da domani saremo di nuovo al tuo servizio con l’abnegazione di sempre, oggi ti chiediamo di sostenere la nostra MOBILITAZIONE, per il futuro della tua MOBILITA’.

Pubblicato il 05 Febbraio 2021
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