Da comunità operosa a piattaforma per le imprese: 80 anni di Confartigianato Varese
Dalla ricostruzione del dopoguerra all’innovazione territoriale: storia, presidenti, progetti, percorsi innovativi e il racconto dei “Territori in Tour”

Ottant’anni di storia, trasformazioni e radicamento nel tessuto produttivo del Varesotto. Confartigianato Imprese Varese festeggia il traguardo degli 80 anni dalla sua fondazione, avvenuta nel 1945, con una narrazione che non riguarda solo il passato, ma parla anche di futuro. Un percorso fatto di imprenditori, idee, cambiamenti profondi e una visione sempre più territoriale.
Dalla “comunità operosa” alla piattaforma d’innovazione
Nata come Associazione Artigiani della provincia di Varese nel secondo dopoguerra, Confartigianato Varese ha saputo negli anni accompagnare migliaia di imprese locali nel loro sviluppo, diventando un punto di riferimento per il comparto artigiano e manifatturiero.
Nel 2017 contava già 11 sedi e circa 8.000 imprese associate. Come raccontato dal direttore generale Mauro Colombo, il percorso associativo è stato una continua “r-evoluzione artigiana”, in cui tradizione e innovazione si sono fuse per rispondere a nuove sfide: digitalizzazione, sostenibilità, transizione generazionale.
Negli anni recenti, l’associazione ha investito in strumenti evoluti come il Centro Studi Imprese e Territorio e il laboratorio di digital manufacturing Faberlab, promuovendo anche la nascita di Artser, società di servizi per le PMI di Varese, Pavia e Lomellina.
Tre presidenti per tre decenni di trasformazione
Ottant’anni di storia non si costruiscono da soli. Alla base del cammino di Confartigianato Imprese Varese c’è un’identità forte, ma anche una leadership coerente, fatta di persone capaci di ascoltare, decidere e rappresentare un mondo complesso come quello dell’artigianato. Negli ultimi venticinque anni, tre figure hanno segnato profondamente questa traiettoria: Paolo Rolandi, Davide Galli e Giorgio Merletti. Tre uomini diversi, tre stagioni associative, una stessa missione: essere la voce delle imprese.
La guida dell’associazione ha visto alternarsi figure centrali nel panorama dell’artigianato italiano.

Giorgio Merletti ha ricoperto la carica dal 2000 al 2012, traghettando l’associazione in un ruolo di primo piano anche a livello nazionale. Dal 2012 è stato presidente nazionale di Confartigianato e con lui Varese, da realtà territoriale forte, è diventata anche riferimento nazionale. Artigiano del legno di Arsago Seprio, Merletti ha saputo unire visione associativa e rappresentanza politica. La sua guida ha rafforzato l’identità della categoria, avvicinando sempre di più l’associazione ai problemi reali degli imprenditori. Dopo la presidenza varesina, Merletti è stato eletto presidente regionale di Confartigianato Lombardia e, nel 2012, è diventato presidente nazionale di Confartigianato Imprese, carica che ha mantenuto fino al 2020.
Figura carismatica, dialogante ma determinata, è rimasta celebre una sua frase: «Noi artigiani teniamo aperta l’Italia».

Dal 2013 al 2025, Davide Galli ha guidato Confartigianato Varese per tre mandati consecutivi. Ha dato un’impronta fortemente analitica e orientata al cambiamento, con un metodo fondato su ascolto, indagini di contesto e risposta puntuale ai bisogni delle imprese. “Abbiamo anticipato le emergenze”, ha sottolineato al termine del suo terzo mandato.
Durante il suo mandato l’associazione ha affrontato sfide epocali: la crisi post-2011, la pandemia di Covid-19, la trasformazione digitale e le nuove esigenze ESG. A queste risposte ha risposto con progettualità concrete, come la nascita del Centro Studi Imprese e Territorio, l’espansione di Faberlab, e la fusione dei servizi in Artser.
Davide Galli ha inoltre promosso un rinnovato rapporto con la scuola e le nuove generazioni, convinto che l’associazione debba essere un ponte tra impresa e futuro. Alla fine del suo mandato ha sottolineato: «Non abbiamo rincorso le emergenze, le abbiamo anticipate».

Nel giugno 2025 il testimone è passato a Paolo Rolandi, imprenditore del settore cromature. Classe 1967, imprenditore nel settore della cromatura a Samarate, Paolo Rolandi rappresenta la continuità generativa di un modello associativo fondato sull’analisi, la responsabilità e il legame con il territorio.
La sua elezione è arrivata al termine del mandato di Davide Galli, con il quale ha collaborato a lungo nel Direttivo e nei progetti strategici dell’associazione. Rolandi ha subito dichiarato l’intenzione di non rompere, ma rilanciare, partendo dai valori consolidati: radicamento, servizi alle imprese, innovazione costante. «La nostra forza è il territorio – ha dichiarato – e il territorio va ascoltato ogni giorno, impresa per impresa».
La sua presidenza si apre in un momento in cui le sfide per le PMI sono complesse: transizione digitale, sostenibilità, difficoltà occupazionali e relazioni con la scuola. Rolandi ha promesso un approccio concreto, ispirato al pragmatismo artigiano, senza rinunciare all’analisi e al pensiero strategico.
I direttori che hanno fatto la storia di Confartigianato Varesenegli ultimi 25 anni
L’identità e il ruolo di un’associazione si misurano anche nella continuità delle sue guide. Confartigianato Imprese Varese, che nel 2025 celebra gli 80 anni dalla fondazione, deve molto a due figure che hanno segnato – in epoche diverse – il volto dell’associazione: Mauro Colombo, direttore generale in carica, e il suo predecessore Marino Bergamaschi, scomparso nel 2010.

Mauro Colombo: strategia, dati e trasformazione digitale
Attuale direttore generale di Confartigianato Varese, e dal 2024 anche amministratore delegato di Artser, Mauro Colombo rappresenta la sintesi tra visione manageriale e radicamento territoriale. Confermato ai vertici fino al 2028 insieme a Davide Galli, presidente di Artser, Colombo ha guidato l’associazione in una fase di profondo cambiamento, che ha portato Confartigianato a evolversi da semplice sindacato d’impresa a vera e propria piattaforma di servizi e innovazione.
Sotto la sua direzione, sono nati e si sono sviluppati strumenti come il laboratorio di fabbricazione digitale
Faberlab e il Centro Studi Imprese e Territorio, che raccoglie e analizza dati sulle imprese per generare azioni concrete a livello locale.
Colombo è anche tra i principali promotori della fusione operativa tra le realtà di Varese, Pavia e Lomellina, da cui è nata Artser, società di servizi avanzati per le PMI. Con lui alla guida, Confartigianato Varese ha rafforzato il suo posizionamento come motore territoriale, ma anche come interprete delle nuove necessità imprenditoriali.

Marino Bergamaschi: la responsabilità sociale prima del consenso
Prima di Colombo, la guida dell’associazione era nelle mani di Marino Bergamaschi, direttore generale dal 1999 fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 2010. Uomo di sindacato e di visione, Bergamaschi è ricordato da colleghi e imprenditori come un “uomo da marciapiede”: capace cioè di stare in mezzo alla gente, ascoltarla, capire i bisogni prima di tradurli in linee associative o battaglie istituzionali.
Originario di Soragna (PR), formatosi nella CISL del Ticino Olona, era approdato al vertice varesino dopo essere stato vice-segretario regionale di Confartigianato Lombardia e poi direttore del distretto altomilanese. Le sue radici erano sindacali, ma la sua impronta andava ben oltre la contrattazione: credeva in una concezione dell’impresa come luogo di comunità, etica e responsabilità sociale.
La sua scomparsa lasciò un vuoto profondo, tanto che la stampa locale – come Il Giorno – raccontò la commozione diffusa tra imprenditori, funzionari, amministratori pubblici. A lui è stata anche dedicata una rassegna di incontri economico-sociali, i
“Dialoghi su fare impresa”, in cui venivano affrontati temi cari alla sua visione: il lavoro come bene comune, la dignità della persona, la cooperazione territoriale.
Bergamaschi aveva una visione inclusiva e moderna dell’economia, e anche se apparteneva a una stagione diversa, i suoi valori restano impressi nell’identità associativa varesina.
Due visioni, una stessa missione
Se Colombo ha rappresentato la spinta verso l’innovazione e l’organizzazione strategica, Bergamaschi ha incarnato il valore sociale e umano dell’impresa. Insieme, hanno delineato un’identità associativa solida e coerente, capace di adattarsi al cambiamento restando fedele alla propria missione: quella di essere al fianco delle imprese, delle persone e del territorio.
“Territori in Tour”: quando il racconto incontra le imprese
Tra le iniziative più apprezzate degli ultimi anni figura il progetto Territori in Tour, un racconto diffuso della provincia di Varese ideato con VareseNews. Cinque aree – Luino, Varese, Gallarate, Busto Arsizio e Saronno – sono state raccontate in diretta, con articoli, video e incontri pubblici.
L’obiettivo? Raccogliere voci, problemi e idee di imprese e cittadini, in un viaggio corale tra economia, trasformazione urbana, ambiente e identità locali. Il progetto si è concluso con la produzione di un docufilm di 35 minuti, proiettato a Villa Ponti davanti a una sala gremita.
“Territori in Tour” (qui tutti i video) ha dimostrato che l’associazione non è solo un luogo di servizi, ma anche un attore sociale e culturale, capace di generare dialogo e connessioni all’interno del territorio.
Un futuro tra sostenibilità e comunità
Il valore di Confartigianato Varese, oggi, non si misura solo nei numeri. Ma nella sua capacità di essere ponte tra generazioni, tra impresa e scuola, tra innovazione e tradizione. Con la presidenza Rolandi e la continuità di una struttura fortemente radicata, il futuro dell’associazione si preannuncia fedele al suo passato: ascoltare, trasformare e restare vicina al cuore produttivo del Varesotto.
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