Dispositivi di protezione, Univa sta ricostruendo la filiera
Univa sta raccogliendo le segnalazioni delle imprese che già realizzano dispositivi di protezione Individuale e dispositivi medici o si rendono disponibili a riconvertire la loro produzione
Nell’ultimo mese abbiamo assistito a una corsa forsennata per l’approvvigionamento di dispositivi di sicurezza per proteggersi dal Coronavirus. Corsa che continua, vista la scarsità sul mercato di mascherine, visiere protettive, camici e guanti, cioè di tutti i dispositivi in grado di proteggere dal contagio. Una situazione che ha obbligato le imprese a riorganizzarsi e le associazioni di categoria a dare delle risposte in tempi brevissimi.
L’Unione degli industriali della Provincia di Varese, in collaborazione con Confindustria Lombardia e la Task force di Confindustria, sta raccogliendo le segnalazioni delle imprese del territorio che già realizzano i dispositivi di protezione Individuale (Dpi) e dispositivi medici (Dm) o si rendono disponibili a riconvertire la loro produzione.
È in corso infatti una mappatura del territorio che viene condivisa anche con la Task force di Regione Lombardia e con quella di Confindustria. In particolare, l’Unione sta raccogliendo informazioni sulle aziende interessate alla produzione di mascherine o di forniture e lavorazioni propedeutiche, come tessuti, altri componenti, trattamenti di confezionamento, per sopperire anche all’eventuale mancanza di alcune fasi all’interno della filiera produttiva.
Le aziende che già producessero per questa filiera o volessero riconvertire la propria produzione per la realizzazione di mascherine, possono compilare un form on-line predisposto dall’ufficio Studi di Univa. Inoltre, vista la difficoltà nel reperire anche altri dispositivi e materiali tecnici quali, a titolo di esempio, apparecchi elettromedicali, prodotti e servizi di sanificazione, nonché camici, tute e occhiali e maschere protettive, ugualmente necessari per fronteggiare l’emergenza sanitaria in corso, Univa sta chiedendo alle imprese di indicare la disponibilità alla fornitura degli stessi compilando un altro form on-line.
«Quest’opera di mappatura – spiegano gli industriali – è propedeutica alla certosina e quotidiana azione che la struttura dell’Unione Industriali sta facendo per mettere in contatto tra loro le aziende per arrivare al prodotto finito. Ciò sulla base delle esigenze indicate dalle autorità e dalle istituzioni, a partire da Regione Lombardia. Dando un supporto alle imprese anche nell’accesso ai centri di certificazione dei prodotti».
Regione Lombardia sta attuando misure straordinarie, per garantire una produttività ulteriore, per quelle aziende che hanno deciso di riconvertire alcune linee per produrre i dispositivi oppure il materiale utile per il prodotto finito, anche privo del marchio CE ma assimilabile. Per quest’ultimo caso Regione Lombardia ha attivato un task force specifica con il Politecnico di Milano per garantire sui prodotti o sui materiali determinati test specifici e conseguenti valutazioni di equiparazione ai criteri CE per quanto riguarda la tenuta chimica e batteriologica, con il supporto di Regione Lombardia.
La struttura di Univa è inoltre al fianco di tutte quelle imprese che vogliono accedere agli incentivi che il Decreto “Cura Italia” ha messo a disposizione degli investimenti delle imprese necessari per riconvertirsi alla produzione dei DPI e dei DM.
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