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“Con la Tares pago il 400% in più rispetto a prima”

Un ristoratore storico denuncia l'aumento spropositato del nuovo tributo comunale per i rifiuti: da 844 a 4.120 euro

Valerio Binda, titolare del ristorante trattoria “Da Renata” di Monvalle, un conto così salato non se lo aspettava e quando il messo comunale glielo ha consegnato non ha potuto fare a meno di pensare: «non lo pago». Di fronte a una cartella esattoriale della Tares, il tributo comunale relativo ai rifiuti, che ti chiede una cifra fuori da ogni ragionevole previsione, è un pensiero più che giustificato.
Binda dovrà infatti pagare 4.120 euro, ovvero il 400 % in più rispetto a prima, quando ne pagava 844  di Tarsu per un’area di 360 metri quadrati. È come se, tanto per rimanere in tema, uno entra in ristorante, mangia una pasta in bianco e paga come se avesse consumato un menù a base di tartufo bianco d’Alba. La reazione è quindi motivata, considerato il fatto che in questa situazione si trovano moltissimi commercianti e il ricorso a forme di ribellione radicali, come ad esempio la disobbedienza fiscale, è spesso evocato dalle stesse associazioni di categoria.
La trattoria “Da Renata” (la madre di Valerio) esiste dal 1976, e da quando ha aperto ha sempre lavorato mantenendo fede a una tradizione che, anche nel momento più buio della crisi, ha permesso all’esercizio di far fronte alla riduzione dei consumi da parte dei clienti. Paradossalmente in questo momento è lo Stato, con la sua pressione fiscale esasperata, a rappresentare la vera minaccia per molti esercenti. 
Il sindaco di Monvalle Franco Oregioni ha ricevuto in Comune per due volte Binda e altri ristoratori alla presenza di un esponente di Ascom Varese per confrontarsi sulla questione. «I sindaci hanno le mani legate dal patto di stabilità – dice Binda -. L’ unica possibilità è dilazionare l’importo». Magra consolazione a cui si somma l’ulteriore beffa della voce “maggiorazione Stato” di 105 euro che il ristoratore dovrebbe versare con i residui 3.171 euro. E a questo punto il condizionale è d’obbligo.

Pubblicato il 05 Dicembre 2013
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