La creatività invade l’ex-copertificio di Besozzo con l’Orbital Festival
Arte, abbigliamento, cultura e talk hanno trasformato l'antico stabilimento industriale in una fucina di idee in occasione dell'evento organizzato da This Is Not e il Comune di Besozzo

L’ex-copertificio Sonnino di Besozzo ha ripreso vita grazie all’energia e alla creatività dell’Orbital Festival. L’evento organizzato da This Is Not insieme al Comune di Besozzo sabato 13 settembre ha trasformato l’antico stabilimento industriale in una fucina di idee, coinvolgendo artisti, designer, sportivi e musicisti per un’intera giornata di appuntamenti dedicati all’arte e alla cultura.
Ravo ritorna nella sua vecchia “scuola”
Tra gli ospiti più attesi dell’Orbiatl Festival c’era lui: Andrea “Ravo” Mattoni, street artist che con i suoi murales ispirati alle opere dei grandi artisti del passato ha raggiunto il successo internazionale infondendo nuova vita nei luoghi delle città che spesso passano inosservati.
Non tutti, però, sanno che prima di diventare il “Ravo” che tutti conoscono, Andrea Mattoni si “allenava” con la bomboletta spray proprio sui muri dell’ex-copertificio di Besozzo. In occasione dell’Orbital Festival, Ravo è ritornato nello stabilimento per creare una sua nuova opera.

Dalla cameretta alla passerella, l’arte di 0331
Arte che nasce in cameretta per poi arrivare alle passerelle di moda. È il caso del collettivo 0331: una quindicina di giovani della zona tra Busto Arsizio e Gallarate, che dal 2020 con le loro serigrafie donano a capi d’abbigliamento e pubblicazioni editoriali uno stile unico.
«0331 – spiegano i membri del collettivo – è un omaggio al nostro territorio: un’area ancora poco conosciuta, ma che ha le sue particolarità. Vogliamo diventare un hub creativo e in futuro trovare un luogo dove poterci incontrare e creare liberamente».

I sogni di Cruella cristallizzati nel vetro
Per Alice Crepaldi l’arte è quella cosa capace di trasformare in realtà anche i sogni di un personaggio dallo stile indimenticabile come Cruella de Vil (il terrore dei 101 dalmata). Intrappolato in gabbie di metallo ispirate alle forme del corpo umano, il vetro soffiato si trasforma così in una collezione di oggetti dal design d’impatto e teatrale, che non può lasciare indifferenti.

Arte da vivere insieme
Non sempre l’artista lavora da solo nel suo atelier, per Tiziana Andreani l’arte aiuta a esprimere le proprie emozioni e lavorare a un quadro insieme ad altre persone può portare a qualcosa di completamente nuovo. «L’arte è terapeutica – racconta l’artista -. Mi ha aiutato a superare momenti difficili e ha aiutato tante altre persone».

Anche chi non ha particolare esperienza artistica può mettersi in gioco e creare qualcosa di bello. All’Orbital Festival ne hanno avuto occasione i partecipanti del laboratorio di lavorazione della ceramica allestito da Keramo Ceramic.

Arte da indossare
C’è poi chi per le proprie opere alla tela preferisce il corpo umano, come Aurora De Ambrosi di Mano.Punto Tattoo, che coi suoi tatuaggi (sia con la tecnica hand poke che a macchinetta) fissa creazioni uniche sulla pelle. Tra le sue specialità, anche la stampa con incisioni su linoleum.

La bellezza negli oggetti di tutti i giorni
Che si tratti di figure femminili o elementi naturali, Cristina Maggio trova i soggetti delle sue illustrazioni nella vita di tutti i giorni. Grazie al suo talento, anche un semplice fungo fatto crescere in un vasetto in ufficio può diventare un’opera d’arte.

Spazio anche a sport e viaggi
Tra gli ospiti ormai storici degli eventi di This Is Not ci sono c’è anche i Ranger Days: l’associazione sportiva di base a Tradate che ogni anno coinvolge centinaia di giovani in viaggi e escursioni pensate per gli amanti dello sport.

Un arcipelago di idee da collegare
L’Orbital Festival è stato anche uno spazio di riflessione sulle sfide che il mondo dell’arte, della musica e dell’artigianato indipendenti devono affrontare nell’epoca dell’intelligenza artificiale. Nel talk allestito all’interno dell’ex-copertificio, Matteo Roma e Nicola Belli, conduttori del podcast Off Topic Basement, insieme all’esperto di design Federico Paviani hanno dialogato con alcuni esperti del settore per riflettere insieme sulla necessità di mettere in collegamento le tante realtà innovative che nascono sul territorio.

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