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Cani da guardiania per proteggere i pascoli al Devero, come comportarsi in caso di incontro ravvicinato

Utilizzati negli alpeggi per proteggere il bestiame dai predatori, sono cani addestrati a vivere con il gregge e a difenderlo, ma è importante che gli escursionisti conoscano i comportamenti corretti da adottare in caso di incontro

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L’aumento della presenza del lupo nelle zone montane dell’Ossola e dei territori di confine che ha caratterizzato gli ultimi anni ha portato gli allevatori a potenziare gli strumenti per proteggere i propri animali. Accanto alla presenza costante del pastore e alle recinzioni elettrificate per il confinamento notturno è fondamentale in diverse aree il lavoro dei cani da guardiania, che se ben addestrati si rivelano molto efficaci.

Due branchi di lupi monitorati in Val Bognanco e Valle Antrona

I cani da guardiania sono cani selezionati e addestrati per proteggere il bestiame (pecore, capre, bovini) dai predatori come lupi, orsi o volpi. A differenza dei cani da conduzione, che aiutano il pastore a spostare e radunare gli animali, i cani da guardiania vivono stabilmente insieme al gregge e lo considerano il proprio branco. Fin da cuccioli vengono fatti crescere a contatto con le pecore o le capre, così sviluppano un forte legame con gli animali che dovranno difendere. Il loro comportamento non è aggressivo verso il bestiame, ma può diventarlo nei confronti di chi viene percepito come una minaccia.

Come comportarsi dunque in caso di incontro con un cane da guardiania per esempio durante un’escursione o un incontro casuale in montagna?

Nell’area naturale del parco Veglia Devero la presenza di questi cani è segnalata da cartelli dedicati che riportano anche alcune regole di comportamento. Indicazioni che si possono trovare ad esempio negli alpeggi dell’Alpe Devero dove sono presenti cani da guardiania come Misanco e Buscagna.

I gestori del parco ricordano comunque alcuni comportamenti da tenere per gestire eventuali incontri in sicurezza. Il primo, quasi banale, è quello di non spaventare il bestiame né provocarne la fuga, per evitare che i cani percepiscano un pericolo e intervengano. Se possibile è comunque meglio attirare l’attenzione dell’allevatore per ricevere istruzioni.

Se un cane si dovesse avvicinare abbaiando è consigliabile non scappare ma allontanarsi lentamente, senza gesti bruschi, mantenendo calma e un atteggiamento passivo. Un comportamento prudente e rispettoso permette di vivere la montagna in sicurezza e di convivere con le pratiche di difesa degli allevatori.

Dalla Val Grande ai parchi ossolani, i comuni dove è stata accertata la presenza del lupo

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Pubblicato il 20 Agosto 2025
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