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La Divina Commedia in piemontese è online

Digitalizzato il testo custodito nella ricchissima Biblioteca di storia e cultura del Piemonte a Torino

Dante

Nel settecentenario della morte di Dante Alighieri, avvenuta a Ravenna fra il 13 e il 14 settembre del 1321, la Città metropolitana di Torino ha deciso di partecipare all’intenso calendario di celebrazioni per il simbolo della cultura italiana nel mondo valorizzando un saggio particolarmente curioso, che dimostra come il sommo poeta e la sua “Divina Commedia” siano uno straordinario patrimonio popolare a disposizione di tutti.

Si tratta dei primi tre canti dell’Inferno tradotti in piemontese: l’impresa fu di Aldo Marzio Tuarda, al secolo Maurizio Tarditi, che pubblicò il suo saggio nel 1838 in “Parnas piemontesi”. Il testo si trova nella ricchissima Biblioteca di storia e cultura del Piemonte a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede aulica di Città metropolitana di Torino. Questo il celeberrimo incipit, scritto in lingua piemontese: “Quand j’era press a poc a metà strà / / Dël cours pi natural dla vita umaña, / Son trovame ant un bosc angarbujà / E scur com boca d’luv drint’ a soa taña, / Con mila giravolte d’na strà persa / Bona giust a ambroiè chi lo traversa”.

In occasione della ricorrenza, la direzione comunicazione di Città metropolitana di Torino ha provveduto a digitalizzare i tre canti che si possono ora consultare e leggere online a questo link

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Pubblicato il 09 Agosto 2021
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