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Turismo in ginocchio? Ecco le carte per far ripartire il Verbano Cusio Ossola

Il presidente Gaiardelli: “Abbiamo molte chance per riprendere a marciare, ma serve coesione. Io scommetto su outdoor e piste ciclabili”

Creatività e marketing sembrano essere le parole chiave per rilanciare il turismo, almeno secondo una ricerca che Intesa Sanpaolo ha divulgato in questi giorni e secondo cui -e questa è la notizia che ci riguarda da vicino- il Piemonte avrebbe più chance di altre regioni per ripartire meglio dopo l’emergenza Covid. Con un peso del 22% sul totale delle presenze italiane 2019 precediamo, infatti, Sicilia (20,4%) e Campania (19,1%). Stando all’indagine realizzata dal più importante istituto di credito del Paese la promozione resterebbe, dunque, la grande lacuna del settore, ma oggi più di ieri farsi riconoscere è strategico. A partire dai social. La fotografia della realtà odierna è ovviamente offuscata dalle grandi difficoltà dovute ai vari lockdown, che gli interventi economici di Stato e Regioni hanno solamente lenito. Nel 2020 il top trend è diventato (gioco forza) trascorrere le vacanze a casa o nelle vicinanze. Nulla, insomma, sarà più come prima?

Lo abbiamo chiesto a Francesco Gaiardelli, dal settembre dello scorso anno al timone del Distretto turistico dei laghi, la società consortile a capitale pubblico privato a cui è affidata l’accoglienza e la promozione del territorio del Verbano Cusio Ossola e delle parti novaresi dei laghi Maggiore e d’Orta. “E’ vero abbiamo molte chance per ripartire – spiega Gaiardelli a VcoNews – ma serve uno sforzo collettivo da parte di tutti. Serve soprattutto coesione. Le sfide che ci attendono sono tante, io penso in particolare all’outdoor, agli sport all’aria aperta quali, per esempio, il canottaggio e la vela. In fatto di laghi in Piemonte non siamo secondi a nessuno. Poi è logico – aggiunge Gaiardelli – il turismo si muove anche grazie alla bellezza diffusa dai social network, peraltro pubblicità gratuita. L’analisi fatta da Sanpaolo è pertanto corretta, anche se non ci sono ancora i dati 2020. La montagna, posso però anticipare, lo scorso anno ha fatto il botto perché la gente aveva ed ha tuttora voglia di stare in spazi grandi e all’aperto. Il nostro è un territorio molto vasto, molto tipico e molto ricco: abbiamo tutto, montagne, colline, il verde, le città d’arte. Io sto puntando alla realizzazione di piste ciclabili che attraversano tutto il Piemonte, ma per far questo servono risorse economiche. Le ciclabili sono il modo più green e sostenibile di viaggiare ed è ciò che ci chiedono i turisti italiani e stranieri. La nota dolente – conclude Gaiardelli – è rappresentata dagli impianti da sci fermi, il turismo invernale è bloccato e registra una sofferenza pazzesca. Dobbiamo dare con urgenze risposte certe agli operatori”.

Un ruolo chiave nel rilancio del turismo lo giocherà proprio il Vco, che coi suoi laghi e monti rappresenta una bella fetta del comparto regionale, l’81% secondo il report Sanpaolo, tenendo conto che le altre province piemontesi seguono a debita distanza: Asti (54%) e Novara (52%) le più vicine. A visitare il Piemonte sono soprattutto i tedeschi, poi francesi e svizzeri.

Pubblicato il 16 Gennaio 2021
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