Quantcast

”L’emergenza non è finita. Il punto nascite resta chiuso”

Così l'Asl risponde alle critiche di Bernardino Gallo

Avevamo chiesto all’Asl chiarimenti sul perché, passata l’emergenza, il punto nascite di Domodossola non sia stato ancora riaperto. Quesito che anche Bernardino Gallo, ex direttore dell’Ussl aveva fatto giorni fa alla direzione di Omegna. Assumendosi un ruolo che i politici e gli amministrati locali ormai trascurano da tempo: quello di controllare l’attività dell’Asl.

Ora l’Asl ci fa avere la risposta data allo stesso Gallo.

Questo il direttore dell’Asl, Angelo Penna, scrive anche per conoscenza al sindaco di Domodossola:

‘’In merito alle dichiarazioni di SOS Ossola ricomprese in una lettera aperta indirizzata al Direttore Generale dell’ASL e al Sindaco di Domodossola e diffusa attraversi gli organi di stampa, è opportuno esprime alcune considerazioni.

Con l’avvento dell’epidemia, che purtroppo non è ancora stata superata, e la conseguente chiusura temporanea del Punto Nascita di Domodossola, il Dipartimento Materno Infantile ha messo in atto alcune misure correttive per ridurre il disagio delle signore in gravidanza e in particolare di quelle residenti in Ossola:

presso l’Ospedale San Biagio di Domodossola è stato mantenuto un presidio ostetrico ginecologico per le urgenze disponibile 7 giorni su 7 e 24 ore al giorno;

presso il San Biagio, è attivo l’ambulatorio settimanale di ecografia ostetrica programmato e tutti i giorni è a disposizione un Ginecologo per prestazioni di visite od ecografie ginecologiche urgenti su richiesta dei medici di famiglia;

il Consultorio di Domodossola in via Scapaccino prosegue regolarmente nell’attività di assistenza alla gravidanza e al percorso nascita; a seguito della chiusura del Punto nascita di Domodossola, è stato attuato un protocollo per l’assistenza post-partum per mamma e neonato disponibile presso il Consultorio stesso o presso il domicilio per facilitare la dimissione precoce dall’Ospedale e mantenere l’assistenza a livello territoriale, per contenere disagi e ridurre spostamenti con particolare attenzione proprio per le pazienti residenti in Ossola.

Allo scopo di concentrare tutte le prestazioni previste nell’incontro del Bilancio di Salute della 36^ settimana di gravidanza (visita, esami ematici, tampone ginecologico ed elettrocardiogramma) anche le gestanti residenti in Ossola vengono invitate in unica giornata ad eseguire il bilancio di salute presso il Reparto di Ostetricia e Ginecologia di Verbania, allo scopo di consentire uno spostamento unico della paziente a fronte della complessità delle prestazioni da erogare.

Dal 1 aprile ad oggi le pazienti dell’Ossola che hanno partorito a Verbania ma che, prima dell’epidemia, avrebbero potuto partorire al Punto Nascita di Domodossola sono 10: non ci sono stati problemi né organizzativi né di assistenza ed anzi il riscontro da parte delle pazienti è stato positivo.Il Dipartimento Materno Infantile sta organizzando, corsi pre-parto e corsi per l’allattamento on-line allo scopo di garantire a tutte le donne della Provincia il servizio, cercando anche di ottemperare all’esigenza del distanziamento sociale e di contenimento dell’epidemia.

La Regione Piemonte prevede che negli Ospedali sede di DEA (Castelli e San Biagio) i pazienti vadano accolti tutti, sia Covid positivi sia non Covid, pertanto non sarebbe stato possibile trasformarne uno in Covid Hospital, mentre è stata possibile tale trasformazione per il COQ di Omegna. Le attrezzature ricevute in donazione presenti al Punto Nascita dell’Ospedale San Biagio sono rimaste a Domodossola, al Consultorio e negli ambulatori, ad eccezione di tre culle che sono state trasferite a Verbania per poter essere utilizzate per le mamme che da Domodossola sarebbero andate a partorire a Verbania. La chiusura del punto nascita di Domodossola disposta in accordo con la Regione il 1 aprile ultimo scorso è stata attuata con l’unico obiettivo di contenere il rischio di contagio e recuperare personale infermieristico da dedicare ad attività per i tanti pazienti ricoverati, in particolare per l’assistenza di pazienti Covid ricoverati all’Ospedale San Biagio’’.

di
Pubblicato il 15 Maggio 2020
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore