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Riconoscimento De.Co per l’olio di Angera

Al Museo Archeologico la prima uscita pubblica della nuova eccellenza agroalimentare angerese

Deco Angera Olio Angera

C’è un profumo antico che torna a farsi sentire sulle rive del Lago Maggiore, un sapore di attraversare i secoli e riaffiorare oggi con una storia nuova da raccontare.

La presentazione al Museo Archeologico

Sabato 22 novembre alle 16, nella sala conferenze del Civico Museo Archeologico di Angera, sarà presentata la De.Co Olio Extravergine di Oliva di Angera – Terre del Verbano, un riconoscimento recente, deliberato a ottobre dalla Giunta comunale, che si aggiunge a quelli conferiti in passato al Pane di Angera, al Vino Muffato di Angera e allo Zafferano di Angera.

L’appuntamento è organizzato con la collaborazione di Slow Food Varese e mette al centro una coltivazione che negli ultimi anni è tornata a vivere un momento di espansione lungo le sponde lombarde e piemontesi del Lago Maggiore.

Annullata la castagnata e l’Angera di Carta

Nel frattempo, alcuni eventi in programma – la Castagnata degli Amici della Bruschera e l’Angera di Carta – sono stati annullati. La decisione è arrivata in queste ore (la Castagnata sul lungolago a causa del maltempo).

Una storia che affonda nel tempo

La coltivazione dell’olivo sul Verbano non è una scoperta recente: fonti documentarie la attestano già nel X secolo. Ad Angera, un documento notarile del XV secolo cita un terreno definito ad olivedum, confermando la presenza della coltura in età medievale. E ancora, verso la fine dell’Ottocento, un terreno della zona Vigne Secche era noto come Costa degli ulivi, segno che la tradizione non si era mai completamente spenta.

Oggi è una azienda angerese a coltivare alcune decine di piante, sufficienti a produrre un olio extravergine di qualità. Una produzione non vasta ma significativa, capace di rappresentare con dignità un territorio e di avvicinarsi a realtà vicine come Ispra e Germignaga, anch’esse impegnate nella valorizzazione dell’olivicoltura.

Le regole della nuova De.Co

Il disciplinare approvato dal Comune definisce in modo preciso l’identità dell’olio: olive raccolte nel territorio di Angera, appartenenti alle varietà Leccino, Frantoio, Pendolino, Grignano, Moraiolo, Taggiasca e ad altre tipiche dell’area; oleificazione meccanica a freddo, preferibilmente entro la giornata della raccolta o comunque entro 48 ore.

Il profilo sensoriale è quello di un olio dal colore verde intenso tendente al giallo oro, con un aroma fruttato da medio a intenso e sentori di mandorla, carciofo, erba tagliata, accompagnati da una nota piccante che ne definisce la personalità.

I relatori: il racconto da più prospettive

La presentazione sarà introdotta da Valentina Dezza, conservatore del Museo Archeologico, che illustrerà passo dopo passo il percorso che ha condotto al riconoscimento della De.Co.

Seguirà l’intervento di Guido Scattolini, autore di una ricerca dedicata alla storia dell’olivicoltura sul Lago Maggiore, che offrirà una lettura storica della presenza dell’olivo sul territorio. Poi sarà la volta di Alberto Senaldi di Slow Food Varese, esperto di produzioni agroalimentari locali, che descriverà la situazione attuale dell’olivicoltura nel Varesotto. Chiuderà il quadro Marco Antonucci, recensore della guida Slow Food sugli oli EVO ed esperto internazionale, con una panoramica sulle produzioni delle zone olivicole dei laghi prealpini.

La degustazione: un incontro tra eccellenze locali

A concludere il pomeriggio sarà la degustazione dell’Olio Extravergine di Oliva di Angera – Terre del Verbano, prodotto da Roberto Monteggia, affiancato dal Pane di Angera De.Co del Panificio Giombelli. Un assaggio che unisce due prodotti simbolo, capaci di raccontare insieme la storia e le vocazioni agricole del territorio

Pubblicato il 14 Novembre 2025
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