Dalle montagne fino alla pianura, l’incredibile varietà dell’Area Mab tra Valgrande, Lago Maggiore e Ticino
Il "superparco" è nato nel 2018, ma ancora non è conosciuto nella sua dimensione globale, che vede elementi naturali e intervento umano connessi. Per questo grazie a Regione Lombardia nasce una mostra itinerante, con il progetto “Equilibrium: La Riserva Ticino Val Grande Verbano, una Bilancia tra Uomo e Natura”
È un “superparco” che va dalle montagne dell’Ossola fino alla pianura di Pavia, seguendo il filo delle acque, quelle del Lago Maggiore e del Ticino. È la Riserva della Biosfera Ticino Val Grande Verbano, che comprende 211 comuni, quattro province (Varese, Pavia, Novara, Verbano Cusio Ossola) e la città Metropolitana di Milano, il Parco lombardo della valle del Ticino, il Parco Nazionale Val Grande, L’Ente di gestione del Ticino e Lago Maggiore e il Parco regionale Campo dei Fiori.
Nata nel 2018, è conosciuta dai più nelle sue singole parti, ma in realtà costituisce un ampio sistema naturale, dove tutto è connesso, non solo sul piano strettamente naturalistico, ma anche nel segno lasciato dal’uomo (basti pensare al necessità di trasporto dei marmi ossolani, che ha generato il sistema dei navigli, che oggi sono centrali anche per agricoltura e mobilità dolce).
A sette anni dal riconoscimento Unesco, ora si prova a raccontarla in modo nuovo, con il progetto “Equilibrium: La Riserva Ticino Val Grande Verbano, una Bilancia tra Uomo e Natura”. Finanziato nelle scorse settimane dalla Direzione Generale Cultura di Regione Lombardia, consentirà di realizzare una mostra itinerante ed interattiva per i 211 Comuni della Riserva della Biosfera ed i quattro Parchi (Valgrande, Ticino piemontese e lombardo, Campo dei Fiori)al fine di raccontare e sottolineare il concetto di equilibrio tra uomo e ambiente, elemento fondante del riconoscimento Unesco.
«Dalla valle fluviale del Ticino al massiccio del Campo dei Fiori sino alle vette della Val Grande questo territorio racchiude una grande variabilità e varietà di ambienti naturali e paesaggi disegnati dall’uomo con le proprie attività. Tracce che –sottolineano il presidente Alessandro Boriani ed il vicepresidente Alessandro Marchese – racchiudono e testimoniano un patrimonio di storia, cultura e tradizioni che si è tramandato e preservato solo laddove l’uomo ha agito in equilibrio e nel rispetto delle risorse naturali e che intendiamo far conoscere e promuovere, in Italia e nel mondo, secondo le linee Unesco».

Il territorio compreso nella area MAB Ticino Val Grande Verbano ha ottenuto il riconoscimento Unesco nel 2018 ed è estremamente esteso e diversificato:«Questo nuovo strumento ci consentirà di consolidare il lavoro fin qui compiuto, proseguendo il lavoro di disseminazione del valore e dell’attrattività delle nostre comunità, in Italia e nel mondo».
Il progetto “Equilibrium” è stato presentato lo scorso maggio tramite il Parco Regionale Campo dei Fiori, in partenariato con il Parco lombardo della valle del Ticino e con il supporto del Parco nazionale Val Grande e dell’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e Lago Maggiore, in risposta all’Invito alla presentazione di progetti culturali per l’anno 2025 di Regione Lombardia – Direzione Generale Cultura. Il finanziamento ottenuto è pari a € 30.000 a fronte di un progetto di € 50.000. «L’installazione avrà come focus narrativo le attività umane proprie del territorio, le voci poetiche delle terre nostre “bilanciate” con materiali naturali. Una esposizione soprattutto evocativa e suggestiva in modo che il visitatore avrà la possibilità di sentirsi coinvolto emotivamente da ciò che ha di fronte».

«Grazie dunque all’assessore alla Cultura di Regione Lombardia Francesca Caruso per la fiducia ed il sostegno e grazie ai tecnici e ai professionisti che stanno lavorando sui contenuti della mostra itinerante. Con il 2026, dopo il lavoro di costruzione della governance dell’Area Mab fortemente voluta dai Presidenti e dai Direttori dei nostri Parchi, con i sindaci lavoreremo per la promozione del valore Unesco per le nostre comunità, per un laboratorio di sviluppo sostenibile».









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