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La falsa avvocata e la truffa della villa: “soffiati“ 150 mila euro per una ristrutturazione sul lago di Monate

La condanna: due anni e quattro mesi con rito abbreviato. La “professionista“, radiata da anni, aveva convinto la vittima a firmare una transazione a beneficio di un facoltoso milanese proprietario di una dimora sul lago. Confisca dei beni e risarcimento disposto dal Tribunale di Novara

Guardia di Finanza - Auto

Si è concluso nei giorni scorsi al Tribunale di Novara parte del processo legato a una complessa vicenda di truffa e falso esercizio della professione forense, che ha coinvolto una finta avvocata e altri due soggetti ritenuti dalle accuse suoi complici. Al centro della vicenda, una donna originaria della provincia di Varese, vittima di un raggiro architettato nel 2020 da una professionista radiata dall’albo e da un uomo di Milano, trasferitosi temporaneamente nel comune del Varesotto.

La presunta legale, già radiata nel 2012 con sentenza definitiva del Consiglio Nazionale Forense del 2016, si era presentata come avvocata regolarmente iscritta all’ordine di Barcellona, tacendo sulla propria condizione di interdizione. La donna era entrata in contatto con un’architetta del posto, instaurando con lei un rapporto di amicizia e fiducia. Quest’ultima, impegnata nella ristrutturazione di una villa di proprietà di un facoltoso vicino di casa milanese, aveva presentato la falsa legale all’uomo, che si trovava in fase di separazione dalla moglie.

Terminati i lavori, il milanese aveva contestato i costi e la mancanza di rendiconti all’architetta, minacciando azioni legali. A quel punto la falsa avvocata, appoggiata da due colleghi di Santa Maria Capua Vetere, aveva assunto la difesa della professionista, spingendola a versare ingenti somme di denaro per “evitare conseguenze giudiziarie”. Nonostante il Tribunale di Varese avesse rigettato la richiesta di sequestro conservativo della casa della vittima, la finta legale – è l’accusa – aveva continuato a terrorizzarla, convincendola a firmare una scrittura transattiva per 150 mila euro e a versare complessivamente oltre 160 mila euro, inclusi 11.500 euro di parcella.

Solo successivamente, grazie all’intervento di un legale civilista e dell’avvocato specializzato in diritto penale Gianluca Franchi, la truffa è stata smascherata: gli accertamenti hanno infatti confermato la radiazione della sedicente legale e l’inesistenza dei presupposti del sequestro.

Il procedimento penale, che ha visto imputati la falsa avvocata, l’uomo milanese e un legale romano, si è concluso con la condanna della donna a due anni e quattro mesi di reclusione, il risarcimento alla parte civile e la confisca di beni per 170 mila euro. Il Tribunale ha inoltre disposto una provvisionale di 8 mila euro a favore della vittima.

Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza, hanno permesso di far emergere l’articolata rete di falsi professionisti e di confermare l’impianto accusatorio per truffa aggravata, esercizio abusivo della professione e patrocinio infedele, restituendo giustizia a una vicenda che aveva profondamente segnato la vita della donna raggirata.

Restano validi, per l’imputata, i principi di non colpevolezza fino all’esperimento di tutte le fasi processuali. Continua il processo sempre al tribunale di Novara per gli altri due imputati che seguono il rito ordinario.

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Pubblicato il 30 Ottobre 2025
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