Salute, sicurezza e prevenzione, ad Angera il benessere femminile è protagonista
Esperte, volontari e istituzioni hanno partecipato all'evento organizzato dall'associazione Amor sul lungolago domenica 19 ottobre in occasione del "Mese Rosa"

Una grande festa in riva al Lago Maggiore per sottolineare l’importanza della prevenzione. In occasione del “Mese Rosa”, l’associazione Amor ha organizzato portato sui pratoni di Angera l’entusiasmo e l’esperienza di professioniste, volontarie e rappresentanti delle istituzioni del territorio per parlare di benessere femminile a tutto tondo.
La cerimonia per ricordare chi non c’è più
La mattina è cominciata con la cerimonia dei fiori: un momento emozionante condotto dalle vogatrici di Pink Swans, la squadra di Sesto Calende composta interamente da donne che hanno affrontato il tumore al seno. A bordo della loro dragon boat, le atlete hanno invitato il pubblico a lanciare in acqua dei fiori in ricordo di tutte le donne rimaste vittima della malattia.
Amor ha dedicato anche un momento in ricordo di Stefano Baranzini, volontario scomparso il 9 ottobre che è stato sempre molto attivo all’interno delle associazioni del Basso Verbano e ha avuto un ruolo centrale anche nel sostegno alle attività di Amor.

Un dialogo per promuovere il benessere a 360 gradi
Come sottolineato da Sabrina Consiglio, presidente dell’associazione Amor, e dalla sindaca di Angera Marcella Androni, l’incontro di domenica è stato l’occasione di confrontarsi sul benessere femminile a tutto tondo. In compagnia di esperte e volontarie si è quindi parlato dell’importanza della prevenzione del tumore al seno, sui passi avanti che ancora si devono fare affinché le particolarità del sistema cardiocircolatorio vengano riconosciute e trasformate in opportunità di cura, ma anche la necessità di combattere la violenza di genere.

«Per sconfiggere il tumore al seno, bisogna correre più veloci della malattia»
All’evento di Amor, la dottoressa Francesca Rovera, direttrice della Breast Unit di Varese, ha sottolineato l’importanza della prevenzione per combattere in modo più efficace il tumore al seno. «Abbiamo un’arma – ha ribadito Rovera – contro questa malattia: correre più veloce».
Ci sono attualmente 834.000 donne in Italia che stanno combattendo o hanno combattuto il tumore al seno. La dottoressa Rovera ha ricordato l’importanza di partecipare alle attività di screening, svolgere accertamenti strumentali e visite senologiche a tutte le età, non solo dai 45 ai 74 anni.
In Lombardia sono state inoltre istituite le Breast Unit, che accompagnano le donne durante l’intero percorso: dalla prevenzione a tutto il percorso diagnostico e terapeutico.
Nell’accompagnamento delle donne colpite dal tumore al seno svolge un ruolo fondamentale il terzo settore, grazie ad associazioni come Caos (Centro Ascolto Operate al Seno). «Fare prevenzione – ha sottolineato Adele Patrini, presidente di Caos – vuol dire passare dal destino alla scelta, essere protagonisti della nostra vita».
Prevenzione cardiovascolare, «Trasformare le differenze in opportunità di cura»
La prevenzione cardiovascolare nelle donne è stata per molto tempo dimenticata. Le malattie cardiovascolari rappresentano anche nella donna la prima causa di mortalità, «Eppure – ha spiegato Tita Castiglioni, primaria di Cardiologia di Asst Sette Laghi – la sanità è stata convinta a lungo che il cuore delle donne fosse uguale a quello degli uomini. Non è così. Ci sono delle differenze importanti. Quello che noi dobbiamo fare è far sì che queste differenze diventino opportunità di cura».
Secondo Castiglioni è quindi necessaria una prevenzione che prenda in considerazione – oltre ai fattori di rischio tradizionali – anche quelli specifici legati al sesso femminile, in particolare quelli dovuti a momenti importanti della vita della donna come la gravidanza.
Benessere vuol dire anche relazioni libere dalla violenza
Domenica ad Angera si è parlato anche di violenza di genere con le volontarie dell’associazione DonnaSiCura, che si occupa di assistere le donne vittime di violenza su un territorio che da Sesto Calende arriva fino a Luino. «Ognuno di noi – ha sottolineato Rosalina Di Spirito, sindaca di Ispra e volontaria di DonnaSiCura – può fare prevenzione anche contro la violenza di genere. Non deve più capitare, che amiche, persone vicine, persone delle istituzioni dicano il giorno dopo l’ennesimo femminicidio, che sapevano ma non hanno fatto abbastanza per impedirlo».
I centri antiviolenza gestiti da DonnaSiCura sono luoghi dove si accoglie e non si giudica. «Accogliamo – hanno spiegato le volontarie – le donne che stanno vivendo un momento doloroso e difficile. Le aiutiamo in tutti i modi, affinché facciano emergere quella forza che è dentro di loro e che è necessaria per riappropriarsi della propria dignità e della propria libertà».
Una rete che unisce il territorio
Alla cerimonia di Amor hanno partecipato anche il consigliere regionale Emanuele Monti; Jole Capriglia Sesia a nome del Lions Club; Laura Angelosi, direttrice della casa di comunità di Sesto Calende; Giorgio Arca di Cittadinanza attiva e i rappresentanti delle forze dell’ordine, il Cva di Angera, oltre a tante volontarie a amiche di Amor.
Un occasione per riflettere, ma anche per divertirsi insieme e costruire un solido spirito di comunità attraverso il flash mob che ha coinvolto tutte le partecipanti e l’esibizione della cantante Federica Brebbia (in arte Moonia) accompagnata dai passi di danza di Margaret Alina.

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