A Castronno una serata per scoprire i formaggi a latte crudo con Slow Food
In vista di Cheese 2025 a Bra, Materia di Castronno ha ospitato un incontro con esperti e Slow Food dedicato al valore culturale e ai rischi dei formaggi a latte crudo

Lunedì 1° settembre, nello spazio culturale Materia di Castronno, si è tenuto l’appuntamento “Aspettando Cheese”, una tappa di avvicinamento alla grande manifestazione internazionale dedicata ai formaggi organizzata da Slow Food che si svolgerà a Bra dal 19 al 22 settembre.
La serata, dal titolo “Un viaggio alla scoperta dei formaggi a latte crudo”, ha offerto al pubblico un approfondimento tecnico e culturale sul mondo dei formaggi prodotti senza trattamenti termici, con l’obiettivo di promuovere conoscenza, sicurezza e consapevolezza alimentare.
Caseifici d’alpeggio e sicurezza alimentare
Il primo intervento è stato affidato ad Anna Campagnoli, medico veterinario ufficiale di ATS Insubria, che ha illustrato il ruolo dei caseifici d’alpeggio come presidio di tradizione e paesaggio.
Campagnoli ha sottolineato come l’alpeggio non sia solo produzione, ma anche tutela ambientale, valore storico-culturale e opportunità turistica. «Migliorare la qualità e garantire la sicurezza delle produzioni è essenziale per rispondere a consumatori sempre più informati», ha ricordato, spiegando il piano regionale di controllo sul latte crudo e i protocolli sanitari adottati per ridurre i rischi microbiologici.
Latte crudo, tra gusto e consapevolezza
A seguire è intervenuto il dottor Giampaolo Gaiarin di Slow Food Italia, che ha guidato il pubblico alla scoperta delle caratteristiche del latte crudo: dalle qualità nutrizionali e organolettiche al legame con il territorio, fino al valore culturale e di biodiversità.
«Il latte crudo porta con sé aromi e complessità che i trattamenti termici attenuano – ha spiegato –. Scegliere un formaggio a latte crudo è una scelta consapevole, che però deve accompagnarsi a corrette pratiche di produzione e a un consumatore informato».
Moderazione e confronto con il territorio
A moderare l’incontro è stato Fabio Ponti, referente di Slow Food Provincia di Varese, che ha condotto il dibattito favorendo il dialogo tra esperti e pubblico. La serata ha permesso di comprendere non solo i rischi e le normative, ma anche il valore culturale e sociale di una filiera che unisce agricoltori, caseifici, consumatori e comunità locali.
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