Quattro varesotti conquistano la traversata del Bosforo
Alla manifestazione di nuoto in acque libere che unisce l'Asia all'Europa hanno partecipato 2.800 atleti provenienti da tutto il mondo

Erano partiti carichi di entusiasmo e determinazione dopo un lungo periodo di allenamenti e lo loro preparazione non li ha traditi. I quattro nuotatori della provincia di Varese che domenica 24 agosto hanno affrontato la Nuotata inter-continentale del Bosforo sono riusciti a tagliare il traguardo, affrontando correnti, punture di meduse e l’emozione di prendere parte a una delle manifestazioni di nuoto in acque libere più ambite al mondo.
6,5 chilometri da affrontare con tecnica e tenacia
Dominique Burg di Ispra, Mara Zaniboni di Ternate, Marina Ini di Gavirate e Vito Castoro di Varano Borghi hanno nuotato lungo un percorso di 6,5 chilometri, partendo dal molo di Kanlıca (nella parte asiatica della provincia di Istanbul) per arrivare al parco Cemil Topuzlu a Kuruçeşme (nella parte europea della città). Il tutto senza muta, boa di salvataggio o ausili elettronici. (VareseNews ne aveva parlato con Mara prima della partenza – l’articolo)
Alla linea di partenza dell’edizione 2025 della Nuotata internazionale si sono presentati 2.800 atleti provenienti da tutto il mondo. I nuotatori si sono cimentati in un percorso molto tecnico, in cui esperienza e conoscenza del tragitto si sono rivelati importanti tanto quanto allenamento e tenacia per arrivare alla fine e non farsi dirottare dalle correnti. Alla fine, solamente 2.600 atleti sono riusciti a raggiungere il traguardo.
Grande soddisfazione soprattutto per Marina Ini, che è riuscita ad aggiudicarsi la medaglia di bronzo nella categoria 30-34 donne. Un risultato possibile grazie anche alle lezioni impartite dall’allenatrice Camilla Montalbetti, che ha seguito la preparazione dei quattro atleti della provincia di Varese.

«Un’esperienza unica»
Sia che si salga sul podio, sia che si riesca a tagliare al traguardo, concludere la Nuotata internazionale del Bosforo è un’esperienza unica che lascia un segno indelebile nella memoria di ogni atleta che la affronti.
«È stato molto bello – racconta Mara -. Una manifestazione ben organizzata dove si è respirata un’atmosfera internazionale e molto competitiva. Tanta tensione prima della partenza, ma una volta in acqua l’unica cosa che conta è solo nuotare».
«Nonostante un po’ d’ansia durante il viaggio in barca per raggiungere la partenza – aggiunge Marina -, a bordo ho conosciuto tante persone da tutto il mondo in un clima di vera condivisione. Tra loro ricordo in particolare un nuotatore turco di 73 anni che mi ha dato alcuni consigli per affrontare la gara al meglio».
«È stata una traversata bellissima – sottolinea Vito –, un’esperienza unica da vivere. Il percorso è molto tecnico e va affrontato con la testa».
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