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Il fenomeno di hikikomori raccontato a Legnano, con “Segmenti Consapevoli” seguiti 67 ragazzi

In un convegno promosso da Stripes allo Spazio 27b l'esperto Marco Crepaldi ha spiegato cause e possibili soluzioni di un fenomeno in crescita anche sul territorio

Generico 23 Jun 2025

«In una comunità, la visione d’insieme è fondamentale. Creare segmenti, pezzi di inclusione, di aiuti, di sostegni, è necessario per garantire ai cittadini di stare bene, con sé stessi e con gli altri». Queste, le parole pronunciate oggi, 27 giugno dal sindaco della città di Legnano, Lorenzo Radice, in occasione della presentazione dei risultati ottenuti dal progetto “SegMenti Consapevoli”, l’iniziativa, nata tre anni fa, grazie al sostegno primario di Stripes Cooperativa Sociale Onlus in collaborazione con Coop, e al supporto di Albatros, Associazione Ciridì, Officina Lavoro, Istituto Italiano di Valutazione e Spazio Ars, grazie al sostegno di Fondazione Cariplo, con l’obiettivo di dare vita a un sistema innovativo di collaborazioni interistituzionali per la promozione del benessere bio-psico-sociale dei giovani residenti negli ambiti territoriali dell’alto milanese. Il progetto ha permesso a molti ragazzi, affetti dall’ancor poco noto fenomeno di hikikomori, di risollevarsi, trovando, dentro di loro, passioni e sogni. L’evento, inaugurato da uno spettacolo teatrale, organizzato dai ragazzi del Laboratorio Teatro Ragazzi e Adolescenti “La casa delle culture” e ospitato presso lo Spazio 27b di via Girardi, a Legnano, ha visto il susseguirsi di interventi da parte di rappresentanti delle associazioni coinvolte nel progetto e delle istituzioni della città ospite.

Lorenzo Radice, ringraziando sentitamente le cooperative coinvolte nel progetto, ha definito il tema dell’isolamento sociale come «un segmento della nostra società. Affrontare questo argomento è importante, e bisogna farlo non solo dal punto di vista amministrativo, con i servizi sociali, per esempio, ma soprattutto servendoci di progetti e iniziative, come quella di “SegMenti Consapevoli”».

Il fenomeno di Hikikomori raccontato da Marco Crepaldi

Fondamentale è stato l’intervento di Marco Crepaldi, presidente dell’associazione hikikomori Italia, che ha offerto al pubblico una panoramica completa e precisa del fenomeno dell’isolamento sociale. Crepaldi ha innanzitutto definito il disturbo «il fallimento dell’età adolescenziale, un passaggio che si basa fondamentalmente sull’adattamento e sulla capacità di creare un compromesso tra l’identità individuale e la società. I ragazzi che, poco lucidamente, ma comunque consapevolmente decidono di isolarsi, rimangono eterni adolescenti. In questa fascia d’età, infatti, i giovani si ritirano volontariamente nelle loro camere, o in alternativa nelle loro dimore. Non si tratta dunque di una scelta forzata o incosciente perché a 15 anni un adolescente, si trova nel pieno delle sue forze cognitive e fisiche».

Il fenomeno, non ancora sufficientemente analizzato, troverebbe le sue cause in un contesto familiare fragile; l’iperprotettività, che non è altro che la naturale tendenza, da parte dei genitori, di proteggere i propri figli, e il concetto di idealizzazione unito al desiderio di non deludere le aspettative di parenti, amici e insegnanti, conducono i giovani a isolarsi dalla realtà. «La paura di fallire è una componente necessaria nella coscienza dell’uomo; lo sprona a fare sempre di più, a migliorarsi. Tuttavia, quando questo timore supera una “soglia critica” diventa congelante. Gli adolescenti si paralizzano, si nascondono» afferma Marco Crepaldi. Secondo il presidente dell’associazione hikikomori Italia, la paura di fallire e la conseguente nascita di un disordine di questo tipo, si diffonde soprattutto tra gli adolescenti di sesso maschile. «L’80/85% dei casi di isolamento sociale interessa soprattutto i maschi. Agli uomini, fin da piccoli, viene insegnato a risolvere i problemi senza chiedere aiuto a nessuno. Essere virili significa essere in grado di affrontare le difficoltà da soli».

Anche l’ansia sociale gioca un ruolo fondamentale nel benessere psico-fisico degli adolescenti. A determinare la diffusione di questo disturbo è l’incapacità, da parte dei giovani, di trovare il senso della propria vita, rispondendo a una semplice domanda: perché?. Secondo Crepaldi «ogni generazione affronta le proprie sfide. Gli adolescenti di ieri sentivano il bisogno di dare un “come” alla propria vita. Gli adolescenti di oggi, come tra l’altro aveva preannunciato Nietzsche, invece, cercano il “perché” delle cose».

Il progetto raccontato da chi l’ha costruito

Presente all’evento anche Dafne Guida, presidentessa di Stripes Coop, capofila del progetto, che, con enfasi, ha ricordato al pubblico il ruolo poliedrico del terzo settore nel contesto dell’isolamento sociale. Il suo intervento è stato preceduto dalle parole del Dott. Marco Resconi, coordinatore della commissione Servizi alla Persona, Fondazione Cariplo-Bando AttentaMente, dedicate a tutti i giovani che, grazie ai supporti psicologici offerti dal progetto “SegMenti Consapevoli”, da lui stesso paragonati a «bussole o mappe», hanno finalmente ritrovato il loro sentiero.

Marco Cribioli, presidente della cooperativa Albatros e Susanna Fedele, referente della direzione sociosanitaria ASST ovest milanese, hanno invece raccontato come il progetto si sia sviluppato nel corso degli anni, evidenziando inoltre l’importanza dell’integrazione tra i servizi sociali, sanitari e la comunità, passo fondamentale per fornire un aiuto efficacie ai più fragili.

«I volontari delle associazioni coinvolte si occupano innanzitutto di innovazione sociale; tendono, senza paura, una mano a chi vacilla nel buio. Il loro operato si spinge al di là del concetto classico di “servizio”», sostiene Michela Brugali. La responsabile dell’area sviluppo e territorio del progetto “SegMenti Consapevoli – Stripes Coop” ha, a seguire, presentato i dati che dimostrano quanto l’iniziativa, in soli tre anni, sia riuscita a sostenere il maggior numero possibile di famiglie in difficoltà. Sono 67, in totale, i ragazzi e le ragazze di età compresa tra gli 11 e i 17 anni, provenienti dalle zone del Legnanese, del Castanese, del Magentino e dell’Abbiatense, ad aver ricevuto sostegno dai volontari del programma. 700 sono invece gli adolescenti e i preadolescenti ad aver partecipato ai laboratori organizzati dalle associazioni coinvolte, accompagnati da oltre 800 adulti.

Il fenomeno a livello internazionale

Il fenomeno di hikikomori è sicuramente in crescita. Le indagini statistiche, condotte dall’Istituto superiore di Sanità e dal CNR, dimostrano che attualmente, in Italia, sono 50.000/60.000 i casi di isolamento sociale che coinvolgono adolescenti e preadolescenti. Secondo Marco Crepaldi, tuttavia, i numeri risultano poco attendibili e decisamente a ribasso, rispetto alla reale condizione. Sono invece 200.000 o addirittura 300.000 i cittadini italiani che soffrono di questo disturbo. Molti di questi hanno oltre 20 anni, ragione per la quale, ormai esclusi dal contesto scolastico, la loro situazione non viene opportunamente analizzata perché non diagnosticata.

Una soluzione c’è, sempre

A fronte di tutti questi dati, indicativi di un fenomeno decisamente in crescita, è necessario sapere che guarire è possibile. Lavorare sulla scuola, nonostante le avversità, e sulle famiglie, rappresenta il primo passo verso la rinascita. Un ragazzo hikikomori, generalmente, prova vergogna davanti agli occhi di chi cerca di aiutarlo, dominato dal timore di deludere, di non riuscire a soddisfare le aspettative. Marco Crepaldi consiglia di trovare un equilibrio e suggerisce ai ragazzi di cercare una motivazione intrinseca, un desiderio, un obiettivo, che permetta loro di ricominciare a vivere. La scuola ha un ruolo fondamentale. È l’istituzione, per prima, a dover sostenere i ragazzi in difficoltà, adibendo loro spazi appositi, in cui studiare lontano dalla folla, e personalizzando i piani di apprendimento per ciascuno studente.

Ogni cittadino, perché parte di una comunità, può e deve costruire un segmento che permetta di formare prima perimetri e poi volumi. Nessuno è una scommessa persa. Nessuno merita di essere allontanato e trascurato. Tutti meritiamo di vivere, ogni giorno, sorridendo.

Pubblicato il 27 Giugno 2025
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