A Regione Lombardia arriveranno 572 milioni in più rispetto al 2022 anno per la sanità. Lo ha dichiarato il Presidente Attilio Fontana che ha parlato di un fondo sanitario regionale di 21 miliardi di euro.

L’aumento è destinato ad assorbire soprattutto gli incrementi dei costi energetici a anche per far fronte agli aumenti per il personale.

Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, con delega al Cipess Alessandro Morelli, ha ricordato che, per il 2023,  il Fondo Nazionale Sanitario ammonta a circa 128 miliardi, aggiungendo che « i maggiori stanziamenti permetteranno alla sanità lombarda di offrire una eccellenza italiana a milioni di cittadini residenti e non in Lombardia».

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha commentato: «In un momento di contrazione e difficoltà, plaudo alla volontà del Governo di destinare più fondi alla Sanità. Cosa che dimostra la volontà di questo esecutivo di invertire la tendenza che ha drammaticamente colpito la nostra sanità dal 2011 al 2019. Ricordo infatti che in quei 9 anni son stati tagliati 37 miliardi di risorse. Se si sono create delle situazioni di difficoltà che vediamo tutti quanti è anche dovuto a quei tagli importanti e drammatici».

Secondo quanto annunciato dal Ministro Schillaci, il Fondo sanitario toccherà nel 2024 quota 134,1 mld, che saliranno a 135,39 mld nel 2025 e a 136 mld nel 2026.

La manovra di bilancio prevede piani per il recupero delle liste d’attesa ( fino a 280 milioni), l’aumento del tetto di spesa per gli acquisti di prestazioni da privato ( 360 milioni di euro circa), nuovi tetti di spesa della farmaceutica oltre alle risorse messe in campo (2,4 miliardi di euro) per il rinnovo dei contratti del personale. 

I 572 milioni in più  dati alla Lombardia verranno utilizzati per incrementi salariali al personale «che meritano un’attenzione sempre più alta considerati i servizi di cure e assistenza che ogni giorno offrono ai cittadini lombardi e agli oltre 185.000 italiani che ogni anno scelgono la Lombardia per farsi curare e per abbattere le liste d’attesa – ha specificato Fontana – Ho sempre sostenuto che le risorse impiegate in sanità siano da considerarsi investimenti e non costi».