Richiedenti asilo in provincia: decine di persone trasferite a Luino e Castelveccana
Già giunti a Castelveccana, tra le preoccupazione del primo cittadino Pezza, se ne attendono 30 a Luino, nell'ex caserma dei carabinieri. In corso i lavori di adeguamento, Bianchi: "Impegno al quale non possiamo sottrarci"
Il dibattuto tema dell’immigrazione fa nuovamente capolino nei piccoli comuni. Oltre all’accordo recentemente sottoscritto dal Governo con l’Albania per la realizzazione di due strutture nel territorio albanese, il Governo ha incaricato le Prefetture della distribuzione dei migranti provenienti dai Centri di Permanenza per Rimpatrio su tutto il territorio nazionale, compreso il Varesotto.
Uno scenario che coinvolge direttamente i comuni di Castelveccana e Luino, dove alcuni migranti sono già arrivati, come nel caso di Castelveccana, mentre altri sono in arrivo, come a Luino, dove ne sono attesi 30, probabilmente adulti. Questi ultimi saranno ospitati nell’ex caserma dei carabinieri di Fornasette, previa realizzazione di adeguamenti strutturali, mentre quelli di Castelveccana, dove fino a poche settimane fa si contavano 19 minori non accompagnati, sono ospitati a Villa Immacolata e Villa Chiara a Ronchino. «Essendo una situazione di emergenza però – spiega Pinuccia Mandelli, sindaco di Cunardo e presidente del Piano di Zona dell’Alto Varesotto – la questione è in continua evoluzione».
«Il punto è che i comuni non possono sottrarsi a questo impegno – dice il sindaco di Luino Enrico Bianchi -. E’ certo, però, che vigileremo che la cooperativa incaricata di gestire la struttura mantenga la situazione sotto controllo. Cercheremo di garantire che queste persone, provenienti da contesti diversi, siano integrate nella nostra società, con tutte le necessarie attenzioni».
Dal punto di vista economico ed organizzativo, sarà la Prefettura, supportata dai fondi governativi, a gestire la situazione. Permane, però, la preoccupazione per l’integrazione, espressa dal sindaco di Castelveccana, Luciano Pezza: «Insieme agli altri sindaci del territorio, al Piano di Zona e al presidente Magrini, stiamo cercando di coordinare la gestione dei minori non accompagnati, sia dal punto di vista dell’assistenza ‘sociale’ che di responsabilità e burocrazia. Castelveccana è un piccolo comune con limitate attività sul territorio e scarse imprese. Non sono convinto che questo sia il posto adatto per fornire un futuro a queste persone, ma siamo pronti a collaborare».
La discussione su questi temi e la necessità di un maggior coordinamento tra gli enti avrà luogo il prossimo lunedì 27 novembre in provincia, con la partecipazione del Piano di Zona, di alcuni comuni, della Provincia e della Prefettura.
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