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Lacus loci: storia e storie del Lago di Varese protagonisti al Chiostro di Voltorre

Tra gli eventi di Glocal+. Riparte dal Chiostro di Voltorre la presentazione del progetto di ricerca sul patrimonio culturale immateriale e materiale del territorio del Lago di Varese, avviato nel 2015 grazie al Bando di Regione Lombardia

Generico 06 Nov 2023

Riparte dal Chiostro di Voltorre la presentazione del progetto di ricerca sul patrimonio culturale immateriale e materiale del territorio del Lago di Varese, avviato nel 2015 grazie al Bando di Regione Lombardia per la presentazione di progetti di documentazione riguardanti i patrimoni culturali immateriali in area lombarda.

Tra gli eventi di Glocal+, Piero Lotti, presidente del Gruppo Cultura del Comune di Gavirate e Tiziana Zanetti, ideatrice e curatrice scientifica del progetto con lo storico Amerigo Giorgetti, sono entusiasti per la riuscita dell’incontro: pubblico delle grandi occasioni e una location straordinaria come la Sala Capitolare del Chiostro.

«Il progetto è stato avviato nel 2015 con il sostegno delle istituzioni – spiega Tiziana Zanetti – e poi è proseguito in maniera del tutto autonoma grazie alla ricerca e alle fonti personali fino ad oggi». «Dopo tanti anni e un gran lavorio dei curatori scientifici  – commenta Piero Lotti – l’opportunità offerta da Glocal+ ci è sembrata una buona occasione per riportare l’attenzione sul tema della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale del nostro lago».

Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Gavirate Silvana Alberio, del presidente della Provincia Marco Magrini e del vicesindaco di Gavirate Massimo Parola e del presidente della IX Commissione permanente Sostenibilità sociale, Casa e Famiglia di Regione Lombardia Emanuele Monti, il panel dei relatori ha dimostrato l’importanza del dialogo tra discipline (storia, archivistica, antropologia, diritto dei beni culturali, conservazione) per la prosecuzione del lavoro di ricerca con nuove possibilità. Quella del paesaggio e dell’ambiente, quella del benessere e della salute della persona, quella della conoscenza dei luoghi e dei beni di interesse culturale per una loro salvaguardia e valorizzazione.

Tiziana Zanetti, esperta in diritto dei beni culturali e responsabile scientifico del progetto Lacus Loci, ma anche “donna di lago”, ha raccontato le fasi salienti del progetto nato dalla riflessione sulla fragilità del patrimonio culturale del Lago di Varese che stava diventando sempre più acuta e urgente, sopraffatta dal tempo che passava, dall’età delle persone che potevano testimoniarla, dalla delicatezza dei luoghi che assumevano altre funzioni rispetto a quelle attribuite dalle comunità rivierasche facendo perdere punti di riferimento preziosi. E proprio nel titolo Lacus Loci “Il lago del luogo” è racchiuso il senso più profondo, la direzione, la finalità di questo progetto che deve essere affrontato con un approccio scientifico e con la
prospettiva del diritto per una effettiva tutela dei Beni.

Leonardo Salvemini, docente universitario e avvocato specializzato in materie ambientali, ha sottolineato concetti fondamentali come “benessere”, “sostenibilità” ma anche “persona” visti anche in chiave giuridica e che dovrebbero essere applicati nelle future ricerche. Interessante la riflessione della dott.ssa Alessandra Mammano, medico e psicologo clinico di ATS Insubria, che ha posto l’attenzione su cosa significa vivere in un paesaggio di lago e soprattutto cosa è il paesaggio e quale è la sua influenza sul nostro modo di vivere e rapportarci con l’ambiente e con noi stessi. Ha spiegato le dinamiche neurofisiologiche e psicologiche che ci permettono di comprendere perché instauriamo un legame profondo con i luoghi, nel nostro caso con i luoghi occupati dall’acqua. Ciascuna delle prospettive da cui possiamo guardare all’ambiente e al paesaggio ha a che fare con il benessere degli individui e delle comunità, con la qualità della vita e con lo sviluppo umano, richiamando il concetto di un approccio salutogenico che studia i processi che fanno stare bene le persone sane (fisici, mentali, spirituali) e sulla ricerca di quelle fonti che possono contribuire al benessere dell’individuo.

Piergiorgio e Mauro Zanetti, naturalisti ma soprattutto gente di lago hanno proposto un accenno ad un tema fondamentale che è quello degli strumenti per la pesca, beni materiali che racchiudono un sapere antico e peculiare del Lago di Varese e attraverso la proiezione di alcune foto l’autore Mauro Zanetti ha proposto un itinerario del lago tra uomini, paesaggi e anime come recita il titolo dell’incontro.

Da ultimo il cuoco Luigi Lanzani ha ha offerto una riflessione sul cibo come elemento importante per una comunità ed espressione della sua cultura raccontando storia ed evoluzione di una ricetta tradizionale: il riso in cagnone con il persico. Due interventi fuori programma. La dott.ssa Annalisa Palomba, magistrato della Corte d’Appello di Torino, che ha evidenziato che nelle aule di tribunale si vedono gli effetti spesso irreversibili del mancato rispetto delle norme in materia di tutela ambientale e del patrimonio culturale ma anche della mancata educazione dei cittadini al loro rispetto, per questo iniziative come Lacus loci sono fondamentali per conoscere i luoghi e accorgersi di cosa sta capitando di negativo per la loro conservazione. L’architetto Cinzia Robbiati, funzionario del Ministero della Cultura, che ben conosce la storia del Chiostro e il suo legame con il Lago di Varese e le fonti archivistiche che riguardano la storia del lago.

A conclusione dell’incontro Piero Lotti ricordando che a quasi dieci anni dall’avvio oggi il progetto si rinnova con nuove visioni e prospettive di ricerca , propone l’istituzione dell’Ecomuseo del Lago di Varese, un modello di offerta culturale legato alla valorizzazione e alla tutela delle risorse ambientali, culturali e storico-etnografiche locali.

Pubblicato il 06 Novembre 2023
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