Pugno alla tempia di un sedicenne a Cocquio Trevisago in un parcheggio: la vittima è in osservazione in ospedale
Alla scena assistono testimoni che chiamano la polizia locale. Identificati un gruppo di adolescenti. Il ragazzo ferito è stato raggiunto dalla madre che lo ha portato in pronto soccorso
Il gruppo di adolescenti che prende di mira il coetaneo da solo e in sella alla bici, il pretesto per attaccare briga, e alla fine l’inevitabile contatto fisico che può però avere conseguenze molto gravi per le persone coinvolte: c’è un sedicenne in ospedale colpito da un pugno alla tempia: è in osservazione.
E c’è un gruppo di giovani identificato dalla polizia locale, e in particolare la posizione di un diciassettenne al vaglio degli investigatori. Il fatto è successo nel pomeriggio di venerdì nel parcheggio esterno al centro commerciale di Cocquio Trevisago, attorno alle 18 quando gli agenti al comando del commissario capo Giuseppe Cattoretti sono intervenuti in un minuto vista la loro presenza nelle immediate vicinanze.
La pattuglia ha fermato i ragazzi e proceduto all’identificazione del gruppo, mentre contestualmente venivano avvisati i genitori del sedicenne di un paese vicino arrivato appunto con la sua bici: la madre del ragazzino per precauzione ha portato il figlio in pronto soccorso e i medici hanno deciso di trattenerlo in osservazione per il trauma cranico subito.
Nel frattempo i ragazzi fermati, in particolare il presunto aggressore, avrebbero tenuto comportamenti non osservanti del provvedimento delle autorità presenti che intimavano di esibire i documenti; nel parapiglia che ne è seguito vi sarebbero stati anche dei contatti fisici fra i ragazzi e gli agenti della polizia locale: una situazione che potrebbe avere pesanti conseguenze sul piano penale per i minori coinvolti. Dall’ospedale è atteso il referto medico che quantificherà le lesioni patite dal minore (i genitori sporgeranno denuncia), ed è al vaglio da parte della polizia locale l’inottemperanza degli ordini dell’autorità e l’eventuale resistenza a pubblico ufficiale.
Un fatto molto grave che si innesta nelle pieghe che stanno fra la micro criminalità e la delinquenza giovanile, con le famiglie spesso spettatrici dei comportamenti dei figli, fino al superamento delle soglie del codice penale, quando poi le posizioni diventano difendibili solo coi legali e di fronte al giudice.
Di recente anche in altre zone della provincia si sono verificate situazioni simili, in particolare nella zona esterna a un centro commerciale al confine fra Cuvio e Cuveglio dove più volte gang di ragazzini sono state identificate e raggiunte dai carabinieri. Le vittime sono per la maggiore minori, anziani, e in alcuni casi anche disabili. I sindaci della zona avevano tempo fa attivato un coordinamento per fronteggiare questo genere di disagio, per evitare che singoli atti sfocino in veri e propri reati.
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