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Comunità Energetiche ed Ecomusei: la sfida del futuro

"L’idea di Ecomuseo potrà restituire alla gente l’abitare dei/nei luoghi, dando origine alla felice connessione di significato e valore al concetto di 'energia totale'"

generica

(A cura di Diego Intraina e Marina Perozzi)

L’innovazione è un fenomeno che si esercita per contaminazione, il più delle volte casuali. Queste elaborazioni innovative per avere successo e divenire storia necessitano di movimento, forze attive di pensiero capaci di aggregarsi e consolidarsi, forze generatrici capaci di trasformarsi in pensiero comune; pensiero che per essere istituito deve essere concretizzato attraverso processi comportamentali di condivisione comunitaria.

Questo è quello che da luglio 2022 si sta consolidando attraverso una serie d’incontri tra il “Tavolo di Lavoro per il Clima” di Luino, nato il 5 marzo 2021, e i Comuni che avevano sottoscritto la “Dichiarazione di emergenza climatica”.

Il primo appuntamento è stato il 7 luglio, con i rappresentanti del Comune di Luino, che il 1° agosto ha approvato il documento “Strategia climatica locale e Piano d’Azione”. Il 17 novembre è stata la volta di Brezzo di Bedero, seguito da Germignaga il 15 dicembre e Maccagno il 27 dicembre. All’appello manca solo Porto Valtravaglia, che incontrerà il Tavolo il prossimo 20 gennaio.

Ad ogni appuntamento sono state illustrate le 13 azioni per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra nel nostro territorio elaborate dai laboratori Energia, Mobilità e Cibo&Ambiente nel corso del 2021/’22. Ha suscitato particolare interesse fra tutti gli amministratori l’argomento relativo alla creazione di Comunità Energetiche, reso attuale dal cambiamento degli equilibri geopolitici provocato dalla guerra in Ucraina e in particolare a causa della difficile politica energetica europea, che dal 24 febbraio 2021 ha riguardato questo settore fondamentale dell’economia mondiale.

Già durante le giornate di Èqualafesta 2022 (festa del GIM e del mondo dell’economia solidale), il 27/28 agosto 2022 presso il Boschetto di Germignaga, il tavolo per il Clima aveva illustrato il progetto di attivazione di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) nel Luinese, definita “tappa fondamentale nella gestione dell’energia passando da una gestione centralizzata dell’energia in mano a grandi potentati economici ad un concetto di energia come bene comune”. Ora si stanno raccogliendo le adesioni per la costituzione di una CER, che permetterà di partecipare alla Manifestazione d’interesse di regione Lombardia per il finanziamento di impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici pubblici. Tali dichiarazioni, però, “saranno tenute in considerazione anche per poter aderire ad altre CER che nasceranno nei nostri territori”. (Il modulo è scaricabile dal sito del Tavolo per il Clima  https://luinoperilclima.com ).

Di fatto si sta facendo strada la consapevolezza di un percorso comune da seguire, non solo in campo energetico, o meglio: è sempre più vicino il momento in cui si realizzerà una condivisione di comportamenti comunitari, per esempio grazie alla collaborazione tra le amministrazioni pubbliche e progetti INTERREG come Smart Border sulla mobilità sostenibile, con l’idea di far nascere, a Luino, una “città dei bambini”, grazie ad un finanziamento di 95.000 € di Regione Lombardia destinato ad un progetto di autonomia di Movimento dei bambini in città.

Per quanto riguarda la strategia climatica territoriale, nata dall’intensa attività della Rete Per il Clima del Verbano e dalla Comunità Operosa dell’Alto Verbano, sembra che sia giunto anche il momento per far confluire una serie di “buone pratiche” in una Comunità Energetica Rinnovabile nel nostro territorio.

E da questo punto di vista anche Maccagno con Pino e Veddasca, sembra sulla buona strada, quantomeno nell’intuizione/progettazione di possibili percorsi attraverso i quali arrivare ad una vera e propria “evoluzione sociale” che dia testa, braccia e gambe ad un processo di innovazione che mette in relazione le possibili differenti attività sociali ed economiche di un intero comune. Nella primavera 2022 la Proloco Maccagno aveva individuato un gruppo di volontari con precise competenze trasversali/multidisciplinari a cui sottoporre un bando emesso dall’Area Ambiente di Fondazione Cariplo denominato “Effetto ECO”, nell’ambito dell’Obiettivo Strategico 2 “Cambiamento climatico, tutela dell’ambiente e biodiversità: affrontare le sfide ambientali come leva per lo sviluppo sostenibile e la resilienza delle comunità”. L’ambizioso progetto del gruppo di lavoro voleva però dar vita ad un’idea ancora più performante rispetto a quella principalmente economica derivante dalla riduzione di bollette e uso di fonti fossili non rinnovabili e altamente inquinanti.

A Maccagno con Pino e Veddasca la soluzione proponibile poteva essere quella di costituire un Ecomuseo, che avrebbe permesso di dialogare con una realtà territoriale che presenta molte criticità da superare: difficoltà di coesione sociale imposte dall’arrabbiato bipolarismo e dal disinteresse politico; difficoltà provocate da una relativamente giovane fusione amministrativa; limitata probabile visione sul senso e valore della comunità energetica pensata unicamente come soluzione funzionale ed economica legata al solo risparmio privato.

La soluzione ecomuseale, frutto di una forte volontà di condivisione, avrebbe permesso di mettere in relazione le possibili e potenziali differenti attività sociali ed economiche dell’intero territorio. L’istituzione di un ente bipartisan capace di creare relazioni e progetti condivisi sul valore e significato della parola energia sembrava essere la strada giusta e possibile per affrontare e tentare di risolvere i problemi territoriali e sociali presenti. I “tecnici” volontari, (con il supporto di Proloco e Amministrazione Comunale, Partner istituzionale) hanno studiato e presentato analisi dettagliate del territorio, permettendo di elaborare uno studio di fattibilità di alto livello scientifico.

Il progetto non è stato approvato da Fondazione Cariplo, probabilmente perché troppo complesso e ramificato (difficile da descrivere nelle poche righe messe a disposizione dal modulo di presentazione) rispetto alla “semplice e lineare” costituzione di una Comunità Energetica, ma questo metodo di lavoro può considerarsi comunque un primo passo verso l’ecomuseo, a cui bisognerebbe dare la giusta importanza, perché si possa continuare nell’opera di territorializzazione, in modo tale da rendere l’ecomuseo una concreta e attiva struttura esperienziale capace di far condividere, agli abitanti e ai turisti, il valore fondante e primario dell’energia e del suo possibile uso sostenibile/rinnovabile; condizione che va ben oltre alla sola utilitaria funzione economica, ma che inevitabilmente sconfina anche in fenomeni comportamentali di “antropologia spirituale”.  L’idea di Ecomuseo potrà restituire alla gente l’abitare dei/nei luoghi, dando origine alla felice connessione di significato e valore al concetto di “energia totale”.

Pubblicato il 17 Gennaio 2023
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