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Assolto il professore accusato di violenza sessuale dalle studentesse di Luino

L’uomo, 62 anni, era stato denunciato nella primavera del 2018 da 6 studentesse che si erano rivolte al dirigente scolastico

tribunale di varese

Il professore imputato per i sospetti abusi sessuali nei riguardi di alcune studentesse delle scuole superiori è stato assolto perché il fatto non costituisce reato.

Il pubblico ministero Lorenzo Dalla Palma aveva chiesto tre anni di reclusione (2 anni e 6 mesi più un mese per la continuazione del resto per ciascuna delle parti offese) sostenendo la responsabilità dell’imputato sebbene da inquadrarsi nella formula giuridica più tenue dell’articolo 609bis del codice penale (violenza sessuale che prevede pene fino a 12 anni).

Il difensore Andrea Prestinoni si è speso in una accorata difesa che ha voluto dimostrare “con gli oltre 200 ‘non ricordo’ sentiti in aula, la totale inattendibilità delle testimonianze ascoltate in auto”. La discussione è durata più di due ore ma è arrivata dopo l’esame dell’imputato, 62 anni e che oggi insegna in altro istituto.

I fatti riguardano una denuncia presentata dal dirigente dell’Isis Carlo Volontè di Luino, un istituto tecnico frequentato da ragazze di due classi che sostenevano di aver ricevuto palpeggiamenti e attenzioni particolari dal loro professore di economia. La squadra Mobile di Varese fece partire le indagini che hanno compreso anche attività tecnica su stimolo della procura con intercettazioni ambientali legate ad alcuni discorsi fatti fra le ragazze in attesa di essere sentite dalla polizia durante la fase preliminare delle indagini. Le stesse ragazze ascoltate poi in tribunale a Varese dinanzi al Collegio (presidente Andrea Crema), la maggioranza delle quali durante l’esame in aula non ricordava i fatti contestati al professore, fatti risalenti ad un periodo relativamente vicino (il processo è partito nel 2021 e gli episodi risalirebbero alla primavera 2018).

Sullo sfondo della ricostruzione in aula, non molto prima della denuncia, si era verificato un episodio legato alla sottrazione delle tracce di una verifica, e alla successiva diffusione delle stesse via social che aveva riguardato le alunne di una sezione. A quanto pare i ragazzi si passarono le domande del compito in classe, poi annullato dal professore (oggi imputato) dopo che quest’ultimo se ne accorse. Un episodio sul quale la difesa si è molto soffermata nella fase dibattimentale per la ricostruzione minuziosa dell’accaduto che portò a sanzioni disciplinari per le ragazze implicate nella sottrazione delle tracce del compito in classe. Il secondo elemento di difesa ha riguardato, ancora nella fase dibattimentale, la reiterata dimenticanza da parte degli studenti degli episodi contestati cioè sospetti palpeggiamenti, sfioramenti di gambe, e battute a sfondo sessuale che lo stesso professore ha in aula smontato pezzo a pezzo, contestualizzando ciascun addebito.

Pubblicato il 27 Ottobre 2022
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