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Nuova vita per le 14 cappelle dell’antica chiesa di Agra

La prima costruita in Valle e oggi dedicata a Santa Maria e San Giuseppe. L'intervento, per un totale di 160mila euro, prevede la messa in sicurezza delle cappelle e il recupero della parte pittorica più antica

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Nel 1996 la Commissione per l’Arte Sacra e i Beni Culturali dell’Ufficio per i Beni Ecclesiastici diede parere contrario alla richiesta di eseguire il completamento dei mosaici nelle cappelle mancanti, ma consigliò, espressamente, di progettare un intervento di restauro conservativo dell’intera Via Crucis e dello spazio-ambiente in cui è collocata“.

Ci sono voluti quasi 30 anni, una grande dedizione e la collaborazioni di tutte le parti, ma finalmente la Parrocchia di Sant’Eusebio in Agra, con l’aiuto del Comune, riesce a dare seguito a quell’invito che la Curia fece al piccolo borgo tanto tempo fa: tutte le 14 cappelle della Chiesa oggi dedicata a Santa Maria e San Giuseppe verranno completamente ristrutturate e ripristinate.  

L’intervento – per un totale di 160mila euro – prevede in primo luogo la messa in sicurezza delle cappelle e poi il recupero della parte pittorica più antica, eliminando tutti quei tentativi di ripristino che erano stati effettuati in modalità moderna circa negli ’70, poi bloccati – come si legge – proprio dalla Curia.

La Chiesa dedicata a Santa Maria e San Giuseppe è la chiesa più antica della Valle – come vi avevamo raccontato durante il tour VA in giro – e a testimoniarlo, oltre ai documenti, sono proprio il ciclo delle cappelle votive, cappelle che presto torneranno alla loro bellezza “originale”. Gli affreschi più antichi, alcuni dei quali ancora oggi si possono osservare, risalgono al ‘700 mentre la data di costruzione delle cappelle non viene menzionata da nessuna parte. Più risposte al tal proposito probabilmente arriveranno dopo il restauro, che verrà compiuto da alcune restauratrici di Breraut.

128mila sono i fondi provenienti dal PNRR, 10 mila quelli dati a fondo perduto dal Comune del borgo, 20mila quelli investiti da Comunità Montana Valli del Verbano e 2mila quelli raccolti in paese.

«Il comune di Agra è stato da subito entusiasta nel cercare di perseguire questo restauro – commenta il primo cittadino Luca Baglioni – . C’è stata fin dall’inizio una condivisione di intenti con il nostro Don Nicola, colui che si è preso sulle spalle il vero e proprio onero di questo ripristino. Abbiamo cercato per tanto delle fonti di finanziamento – spiega Baglioni – in prima battuta abbiamo provato a trovarle nei fondi di Fondazione Cariplo per quello che riguarda il restauro pittorico, e in seconda battuta per quello che concerne il restauro conservativo architettonico delle cappelle, abbiamo avuto la fortuna di accedere a un contributo del PNRR per un totale di 128 mila euro, nonché l’80% della somma complessiva delle opere che si andranno a fare, che in totale sono pari a 160 mila. Visto che il PNRR prevede che le intere somme vengano versate solo al termine delle opere rendicontate, come comune abbiamo inoltre deciso di “anticipare” tutta la somma, che poi ci verrà restituita dalla Parrocchia al termine dei lavori. La memoria storica è fondamentale – aggiunge ancora il sindaco Baglioni – . Questo il motivo per cui abbiamo deciso di investire in questo progetto. Questo intervento ha anche una continuità architettonica importante che interessa anche la proprietà comunale. Proprio davanti alla chiesa si trova la camera mortuaria e chissà che un domani si possa dare una rinfrescata e ristrutturata anche a questa».

A mostrarsi vicina al territorio anche Comunità Montana Valli del Verbano, che anche questa volta ha voluto investire sulla conservazione e il recupero del patrimonio culturale e religioso dei nostri luoghi.

«Credo che recuperi come questi abbiano anche l’obiettivo di diventare “recuperi storici antropologici”, cioè che riescano a rimanere nella mente delle persone. Il fatto di recuperare beni di questo tipo – conclude Don Nicola – aiuta la gente a recuperare la memoria storica del paese e delle persone che ci hanno vissuto».

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Pubblicato il 20 Ottobre 2022
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