Al via la seconda edizione dell’Earth Festival di Luino
Organizzato dall'Istituto per l'Ambiente e l'Educazione Scholè Futuro-WEEK Network in collaborazione con il comune della cittadina lacustre. Ieri l'inaugurazione
Al via la seconda edizione dell’Earth Festival di Luino, organizzato dall’Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholè Futuro-WEEK Network in collaborazione con il comune della cittadina lacustre.
Diversi gli enti e le associazioni presenti all’inaugurazione che si è tenuta ieri, venerdì 14 ottobre, nelle sale di Palazzo Verbania, allestite per l’occasione con piante e suggestive immagini dal colore verde. Ad aprire l’incontro è stato il video messaggio dell’Assessore Ambiente e Clima di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo: «Il tema del turismo sostenibile, è un tema che ben si addice al nostro lago Maggiore, a Luino, alla nostra provincia e più in generale Regione, anch’essa alle prese con la sigla dello sviluppo sostenibile, di un nuovo modello di turismo, più compatibile con la sostenibilità. Un discorso di turismo sostenibile che si unisce a quelli della tutela della biodiversità e difesa della natura. Dobbiamo tutti insieme lavorare su una nuova modalità di fruizione del nostro meraviglioso ambiente nel pieno rispetto dell’equilibrio naturale».
Sono infatti due i grandi protagonisti di questa edizione: il turismo ecosostenibile e la natura. E a proposito di tutela e promozione del territorio a prendere la parola è stato Marco Colombo, Consigliere Ambiente e piste ciclopedonali della provincia di Varese, che ha raccontato dei progetti – come “green school” – che la provincia promuove ormai da anni all’interno delle scuole e della sua visione rispetto al tema dell’iniziativa: «Dovremmo iniziare a interpretare la natura come qualcosa che strettamente ci riguarda e non come un soggetto terzo. Ricordiamoci che il pianeta c’era prima di noi e sopravviverà anche quando noi non ci saremo più».
Un impegno, quello impiegato nella promozione del territorio dell’alto Varesotto, sempre più diffuso. Testimone il grande lavoro – rimembrato dall‘Assessore all’Ecologia e Turismo Gianpietro Ballardin – che Comunità Montana Valli del Verbano sta portando avanti. «Gli obiettivi che ci poniamo nel breve e medio termine – ha detto Ballardin – sono riconducibili ad un ambito progettuale basato sulla condizione dello sviluppo sociale, economico e ambientale integrato e inclusivo. Il tutto attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale, naturale e paesaggistico, dei percorsi di digitalizzazione e innovazione. Con lo scopo di combattere lo spopolamento mediante la rigenerazione del patrimonio edilizio non utilizzato, incentivando nuove residenzialità di giovani e recuperando il patrimonio architettonico dismesso con l’elaborazione di possibili scenari di destinazione in un contesto più ampio di rigenerazione urbana».
Particolarmente contenta per la buona riuscita dell’iniziativa è stata l’amministrazione luinese, da sempre molto vicina e sensibile al tema. «Il tema del turismo sostenibile non è stato scelto a caso – ha spiegato l’assessore alla Cultura e Turismo Serena Botta -. In merito c’è molto fermento e volontà di intervenire, e spero che incontri come questi, tra le diverse realtà interessate, possano portare a reali collaborazioni. Iniziative del genere possono aiutare lo sviluppo di un turismo che non può più non essere sostenibile. Grazie alla particolarità del nostro territorio – montagne a picco sul lago, una fitta rete sentieristica, vie pedonale, ciclopedonali – potremmo offrire un ambiente che non c’è altrove. Dovremmo iniziare ex novo con un’offerta sostenibile e crederci, e per questo è necessario fare ancora più rete». «Perchè il turista cerca la sostenibilità, anche nel cibo – ha sottolineato anche Rolando Saccucci di Slow Food Varese – e noi dobbiamo iniziare ad offrirgliela».
«Importante è creare sinergie ma ancora più importante è recuperare un nuovo patto tra amministrazioni – ha aggiunto Mario Salomone, segretario generale Rete WEEC – C’è un azione culturale da intraprendere per rivedere la fruizione del lago e di questo incantevole territorio. Bisogna smetterla di ripiegarsi sul passato, uscire dalla visione dell’orticello e iniziare a costruire un pezzo di futuro. Oggi l’interdipendenza ecosistemica richiede un’azione politica, con le comunità montane e con le provincie, perchè inizino insieme a guidare i flussi e orientare le opportunità, le scelte culturali e gli investimenti. Bisogna creare un dialogo nuovo insieme alle amministrazioni, alle imprese – perché devono essere conosciute – e alla comunità».
D’accordo con lui anche Arianna Fabri di Touring Club Italiano e Alessandra Bonfanti di AMODO – Associazione Mobilità Dolce – che hanno sottolineato che fin quando si continuerà a distinguere tra borghi, comuni e città, sarà difficile fare politiche inclusive e per il bene comune.
«Lo sviluppo ha bisogno di un occhio miope, che sappia cogliere nel presente anche i futuri scenari. Scenari che condizioneranno e devono condizionare la nostra azione presente. E qui il turismo c’entra moltissimo, perché offre un’idea di attrattività, è un territorio che si proietta in un tempo lungo. Il terzo millennio è il periodo delle grandi sfide, nei primi vent’anni il mondo è già cambiato, il futuro si legge nel presente ma noi non siamo ancora pronti. Possiamo però reimparare a desiderare un altro nuovo modello di turismo, che si misura sulla dimensione di welfare che offre e non su quanto si guadagna».
A prendere la parola, in ultimo, Maurizio Rivolta del FAI, che dopo aver ricordato che da oggi, sabato 15, più di 700 luoghi in Italia verranno aperti alla popolazione – anche in provincia di Varese -ha sottolineato che la bellezza, della natura e dell’ambiente, “ci può salvare”.
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