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Occhio …all’Occhione: sta nidificando sul greto del Ticino, rispettate le uova

I consigli degli esperti: "Non lasciate il vostro cane libero lungo fiume, non vi avvicinate troppo per fotografare un bel esemplare in cova, non stendete la vostra stuoia per il pic nic sui sassi che potrebbero nascondere le uova"

occhione

In questi giorni e fino a tutto il mese di luglio, l’Occhione (Burhinus oedicnemus) e altri Sternidi nidificano fra le pietre del greto fluviale del Ticino.  L’Occhione è un simpatico uccello, grande circa 40 centimetri, che si distingue dagli altri Sternidi per il capo arrotondato con grandi ed espressivi occhi gialli.

Questa specie, così come il Fraticello e la Sterna comune, depongono le uova fra i sassi  e poi allevano i pulcini fino ai mesi di giugno, luglio.  La stagione riproduttiva può comprendere anche più covate e le uova sono particolarmente mimetiche, confondendosi molto bene per colorazione fra i sassi.

L’Occhione è una specie migratrice classificata come Vulnerabile dalla IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), in particolare la popolazione italiana è di piccole dimensioni e per questo va ampiamente tutelata.  L’alimentazione avviene soprattutto al crepuscolo e in parte durante la notte;  la dieta è composta soprattutto da invertebrati terrestri (insetti, lombrichi, chiocciole) e, a volte, da piccoli vertebrati come girini di rana.

Una delle principali minacce durante il periodo di nidificazione è rappresentata dalla distruzione delle uova e dal disturbo della covata. E’ facile infatti che le uova possano essere oggetto di predazione, oppure possono essere calpestate e distrutte per errore; i genitori in cova e successivamente i pulcini possono essere disturbati dalla presenza di cani vaganti o di persone che si avvicinano troppo o sostano nei pressi dei nidi.

«Recentemente, grazie ad un contributo di Regione Lombardia nell’ambito del progetto LIFE Gestire 2020, il Parco del Ticino ha attivato una serie di misure a tutela degli Sternidi. In particolare – dichiara Francesca Monno, consigliere del Parco del Ticino – da pochi giorni è stata installata una nuova   “zattera modulare galleggiante” con substrato di sassi, ghiaia e ciottoli a supporto delle attività riproduttive di uccelli di greto e sternidi. Questi manufatti si stanno confermando utile supporto alla conservazione di diverse specie di avifauna che nidificano tipicamente sul greto del fiume o su isole di terra e vegetazione semi sommersa».

Ma ora, ancora una volta, per il successo di questo progetto serve l’aiuto e il supporto dei cittadini del Parco del Ticino. «Quindi “OCCHIO ALL’OCCHIONE”…..non lasciate il vostro cane libero lungo il greto del fiume, non vi avvicinate troppo per fotografare un bel esemplare in cova, non stendete la vostra stuoia per il pic nic sui sassi che potrebbero nascondere le uova».

Pubblicato il 03 Maggio 2022
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