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Rientrano nei condomini di Creva le famiglie sfollate domenica per la frana

Nel pomeriggio l’arrivo a casa dopo al decisione del sindaco, sentite le autorità che hanno eseguito i sopralluoghi

Tre notti fuori casa, poi la decisione del Comune, sentiti i tecnici che hanno operato i rilievi in questi giorni sul fronte della frana: potete rientrare. Così nel pomeriggio di mercoledì le 11 famiglie hanno fatto rientro nelle loro abitazioni del condominio della Cavetta a Creva, interessato nei giorni scorsi da “diversi distacchi di materiale lapideo franati a valle contenuti nei predisposti presidi di sicurezza“, si legge nell’ordinanza emessa dal sindaco di Luino Enrico Bianchi proprio il 27 aprile.

Nel documento si fa riferimento alle attività di messa in sicurezza dei residenti concretatasi con la necessità di non occupare l’edificio e al lavoro dei rocciatori già il giorno 26 che ha consentito ai tecnici di poter definire “ripristinate le condizioni di rischio pre esistenti l’evento franoso” concludendo che “si ritiene pertanto che può essere revocata l’ordinanza sindacale di inagibilità del fabbricato consentendo il rientro dei condomini”. Un sospiro di sollievo per le 11 famiglie dei condomini, alcune delle quali hanno passato le loro ultime giornate ospitate da amici o parenti, altre in albergo.

Il problema alla base della frana che ha riguardato centinaia di metri cubi di roccia, è la cronica fragilità dei versanti velocizzata dai cambiamenti climatici che alternano oramai in maniera costante periodi di assenza di precipitazioni con scrissi d’acqua violenti, come quello che si è abbattuto nei giorni scorsi su tutto il Luinese. Già nella notte fra sabato e domenica alcuni condomini avevano sentito rumori, che si sono palesati con due frane avvenute nel pomeriggio di domenica quando è stata poi presa la decisione di abbandonare uno dei condomini, quello più esposto.

Il problema, come affermato dallo stesso sindaco Bianchi nel corso del consiglio comunale di martedì sera, rimane e andrà affrontato non solo dal Comune ma da tutti gli enti investiti della questione, quindi Regione e protezione civile.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it
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Pubblicato il 27 Aprile 2022
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