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Ex Conceria Fraschini a Brenta, il sindaco: “Il Tar ci ha dato ragione, entro l’anno la bonifica”

Il Tar nell'ultima sentenza si è pronunciato a favore di quanto fatto fino ad oggi dal primo cittadino, che ora attente gli ultimi passaggi burocratici per poter dare inizio alla bonifica dell'area inquinata

Cinquestelle ed Ex Conceria Fraschini

Continua l’impegno dell’amministrazione comunale di Brenta per l’area dell’ex Conceria Fraschini, da tempo oggetto di un lungo iter burocratico. Il Tar nell’ultima sentenza si è pronunciato a favore di quanto fatto fino ad oggi dal primo cittadino, che ora attente gli ultimi passaggi burocratici per poter dare inizio alla bonifica dell’area inquinata.

«La vicenda della Conceria dura da molto tempo. Quando sono diventato Sindaco nel 1997 uno dei primi problemi che ho dovuto affrontare è stato questo. Fabbrica a quell’epoca ancora operante, poi produzione dismessa con una serie di problemi che progressivamente sono stati posti a carico della collettività compresa la complessa vicenda che ci vede oggi impegnati nel percorso di bonifica ambientale attraverso fondi della RL. La sentenza ci da un moderato ottimismo perché ci dice che la strada che abbiamo intrapreso può portarci verso la soluzione del problema. In questo senso abbiamo scritto a Regione Lombardia, settore ambiente, per comprendere come dopo questa sentenza e il pronunciamento che speriamo possa essere definitivo entro l’anno da parte del tribunale, possiamo procedere alle azioni di bonifica ambientale necessarie alla messa in sicurezza dell’area», commenta il sindaco di Brenta Ballardin.

Il primo cittadino, da sempre impegnato in quella che è una ferita aperta per il comune, ripercorre in una lettera tutti i passaggi che hanno portato all’ultima decisione del tribunale e nell’attesa di aver il via definitivo per bonificare l’area. Ecco dunque i passaggi fondamentali del lungo iter burocratico riportati dal sindaco in una nota ufficiale del comune:

“L’area in oggetto, come sappiamo dai dati dei vari sopraluoghi effettuati, è interessata da situazioni di inquinamento oltre che da un costante deterioramento della condizione infrastrutturale come rilevato dallo stato dei luoghi. Il Sindaco del comune di Brenta Gianpietro Ballardin, in data 19.02.2020 ha emanato ordinanza al riguardo intimando alla proprietà la messa in sicurezza dell’area e la chiusura di ogni accesso al sito al fine della sua custodia a salvaguardia dalla situazione ambientale. Ordinanza disattesa ed eseguita dall’ente comunale. Il proprietario, individuato dal comune nella figura del sig. A. F. ha impugnato avanti al Tribunale Amministrativo Regionale di Milano tale l’ordinanza eccependo plurimi motivi di presunta irregolarità. Il 17.07.2020 il T.A.R., che ha respinto la richiesta sospensiva del ricorrente, si è riservato di decidere in merito alla condizione di fondatezza del quesito posto prima di emettere sentenza. Allo stesso tempo presso il Tribunale di Milano, nella sezione specializzata delle imprese è pendente altresì un ulteriore atteso giudizio, richiesto dal comune di Brenta, finalizzato ad accertare l’esatta attuale intestazione della proprietà del complesso immobiliare ex Conceria Fraschini a seguito della dichiarazione di fallimento di tale società.

Questa azione si era resa necessaria in quanto la difesa del sig. A.F. ha eccepito avanti il T.A.R. di non essere proprietario del bene costringendo il comune di Brenta, per evitare contenziosi amministrativi all’avvio della bonifica, a ricorrere all’Autorità giudiziaria per ottenere un incontestabile pronunciamento sulla proprietà. Ad oggi, in merito alla contestata ordinanza, il Tribunale Amministrativo Regionale, in data 15.02.2022, ha pubblicato la Sentenza sul ricorso presentato dal sig. A.F. contro il provvedimento del Sindaco chiedendo l’annullamento dell’ordinanza del 5 febbraio 2020. I ricorrenti nella sostanza contestavano:
1. Una carenza di legittimazione passiva del destinatario dell’ordinanza;
2. La violazione e falsa applicazione dei poteri di ordinanza del Sindaco e mancata comunicazione al
Prefetto;
3. Violazione e falsa applicazione del Trattato dell’Unione Europea e della carta dei diritti
fondamentali per incompetenza del Sindaco in attività istruttoria, elemento quest’ultimo che ha
visto costituirsi anche il Ministero dell’Interno che ha sostenuto che l’ordinanza é stata adottata dal
Ufficio del Sindaco.

Sindaco esclusivamente quale rappresentante della comunità locale, per fronteggiare emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale.

Il Tribunale Amministrativo Regionale ha rigettato, in quanto infondato nel merito, il ricorso dei sigg.ri A.F.– P.S. – e P.A., ritenendo in fatto e diritto quanto segue:
1. Legittima l’azione del Sindaco con ordinanza verso la proprietà per la chiusura degli accessi;
2. Corretta l’individuazione della proprietà nel sig. A.F. -P.F. e P.S. in regime di contitolarità quale
avente diritto sul complesso immobiliare obbligato ad adempiere;
3. Respinta l’accezione di incompetenza del Sindaco anche di mancata comunicazione al Prefetto in
quanto il collegio giudicante osserva che: “il ricorrente è stato individuato correttamente dal
comune come avente diritto sul complesso immobiliare di cui è causa così come i soci in quota
minore”;
4. Si considera legittima l’ordinanza del Sindaco che ha agito in relazione ad una situazione
igienico/sanitaria venendo in rilievo una serie di fattori negativi e di pericolosità anche nella
condizione di requisito di urgenza anche nel non comunicare immediatamente l’atto al Prefetto;
5. Il collegio ha altresì ritenuta ragionevole la condizione ordinata alla proprietà del monitoraggio
costante della situazione ambientale.
La Sentenza evidenzia nei suoi contenuti valutativi che: Il Sindaco in carica in quell’epoca, Gianpietro
Ballardin, << ha fatto buon governo dei poteri ad esso attribuiti dalla legge>>.

Su indicazione dell’Avvocato che ci supporta nell’iter dei provvedimenti, stiamo ora provvedendo ad
aggiornare in merito alla sopravvenuta sentenza la Regione Lombardia, Responsabile del procedimento di bonifica, nonché tutti gli Enti interessati e/o coinvolti nella vicenda, per il corretto prosieguo dell’iter ed attuare i procedimenti successivi all’emissione dell’ultima sopravvenuta sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale, consci di una penalizzante difficoltà procedurale ma convinti di una costante azione ragionata che possa portare concretamente alla condizione di possibile intervento di bonifica del sito ex Conceria Fraschini. 

In questi difficili anni, commenta il Sindaco, abbiamo dovuto subire ingiurie ed attacchi personali che la sentenza ha dimostrato infondate sia nei contenuti che nelle azioni ritenute corrette e legittimate nella condizione di concretezza e competenza nell’ambito di applicazione della condizione politica ed amministrativa. Rimane ancora molto da fare ma siamo convinti di poter realizzare gli obiettivi che ci eravamo proposti per, finalmente, arrivare al raggiungimento di un’azione fortemente voluta da questa amministrazione a tutela degli interessi generali della popolazione e del territorio circostante”.

 

Pubblicato il 22 Febbraio 2022
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