Cosa cambia in Svizzera dopo il “sì” al matrimonio per tutti
Dalla possibilità di adottare un bambino alla procedura più veloce per ottenere la cittadinanza del coniuge: le nuove regole riguardano la vita quotidiana di moltissime coppie
Una votazione che andrà a cambiare la vita quotidiana di moltissime coppie omosessuali in Svizzera. Sono circa 700 le coppie che ogni anno richiedono di formalizzare la propria convivenza attraverso le “unioni domestiche registrate”. Un istituto giuridico, introdotto dopo il voto del 2005, che non prevedeva però una serie di diritti riconosciuti invece per le coppie sposate civilmente.
Il voto ampiamente favorevole di domenica 26 settembre, (il sì ha ottenuto oltre il 60 per cento dei consensi dei cittadini elvetici e la maggioranza in tutti i cantoni) al “matrimonio per tutti”, permetterà di aprire le porte del matrimonio civile anche alle coppie dello stesso sesso. Un riconoscimento di parità atteso e molto importante.
Ma cosa cambierà con la modifica legislativa che è stata approvata alle urne?
Oltre al riconoscimento giuridico della relazione, le nuove regole avranno una serie di riflessi nella vita quotidiana. La più rilevante è che le coppie gay sposate, in Svizzera, potranno adottare un bambino. Le donne sposate potranno accedere inoltre alla donazione di sperma in Svizzera e il bambino avrà il diritto di conoscere l’identità del donatore all’età di 18 anni. Entrambe le donne saranno riconosciute come madri dalla nascita. Resta vietata invece la possibilità della maternità surrogata che in Svizzera non è consentita dalla Costituzione.
Per quanto riguarda le norme sulla cittadinanza, il matrimonio agevolerà le procedure di naturalizzazione introducendo un procedimento più rapido e meno costoso.
Foto di Julie Rose da Pixabay
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