Quantcast

La nuova riforma della sanità cambierà l’assistenza territoriale in tre anni

Il Presidente Fontana e la vice Mortti hanno presentato la legge di revisione della 23. Previsti 216 Case della comunità, 100 Distretti e 64 ospedali di comunità.

Regione Lombardia

216 Case della comunità, 100 Distretti, 64 ospedali di comunità. È questa la rete sanitaria che verrà realizzata entro tre anni da Regione Lombardia.

Il Presidente Attilio Fontana e la vice Letizia Moratti hanno presentato la legge di revisione della riforma della sanità. Un documento che punta a rafforzare un territorio, quello lombardo, indebolito da anni di investimenti sugli ospedali e da una norma, la 23, che di fatto ha penalizzato ulteriormente i medici di medicina generale. 

Il cambio di rotta sarà possibile grazie agli investimenti che arriveranno dal PNRR e che si tradurranno anche in politiche formative adeguate a coprire il fabbisogno nazionale:  «Dal 2012 abbiamo assistito a una radicale penalizzazione del settore sanitario – ha commentato il presidente Fontana – dal 2012 al 2019 si sono persi ben 20 miliardi di risorse».

CASE DELLA COMUNITA’ OSPEDALI DI COMUNITA’ E COT

Cardine della revisione sarà, dunque, il territorio, primo avamposto della cura del cittadino ( “e non della patologia” ha sottolineato l’assessore Moratti) . Nei prossimi tre anni verranno realizzate

  • le case della comunità destinate soprattutto alla cura delle cronicità con equipe multidisciplinari costituite da medici del territorio e specialisti ospedalieri e con il supporto di figure socio assistenziali;
  • gli ospedali di comunità, costituiti per ricoveri brevi, degenze a bassa media intensità clinica, tra 20 e 40 posti letto a gestione prevalentemente infermieristica, una sorta di filtro agli accessi in pronto soccorso;
  • la centrale operativa territoriale COT ( una per distretto) che potrà essere una struttura fisica o digitale  con funzione di coordinamento dei servizi domiciliari e degli altri servizi sanitari in rete con gli ospedali e la rete dell’emergenza urgenza, utilizzando la telemedicina, la televisita e il telemonitoraggio.

 PERSONALE IMPIEGATO

Nelle COT lavoreranno 5 infermieri e un coordinatore, in ciascun ospedale di comunità lavoreranno 9 infermieri, 6 operatori socio sanitari e un medico con disponibilità giornaliera di 4 ore. Le case di comunità saranno gestite da un medico con disponibilità giornaliera di 4 ore, 2 ostetriche, medici di medicina generale, infermieri di famiglia e specialisti ambulatoriali. Il 30% delle figure coinvolte sarà di nuova assunzione: « Ci auguriamo che il Ministro Speranza tema fede a quanto annunciato – ha chiarito Letizia Moratti –  cioè la formazione di 30.000 infermieri nei prossimi tre anni. Non mancano invece le figure mediche»

TEMPI DI REALIZZAZIONE

L’assessore Moratti ha anche definito i tempi di realizzazione: entro 90 giorni, dall’approvazione della legge, saranno istituiti i distretti ( uno ogni 100.000 abitanti) e nominati i direttori e istituiti i dipartimenti delle cure primarie e i dipartimenti funzionari di prevenzione.

Entro 6 mesi verrà costituito il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive, e saranno avviate le COT. Tempi dilazionati per gli ospedali e le case di comunità: il prossimo anno saranno aperti 26 ospedali di comunità e 86 case di comunità; nel 2023 19 ospedali di comunità e 65 case, nel 2024 19 ospedali e 65 case di comunità. La rete territoriale, dunque, sarà completata entro tre anni. 

Entro i primi due anni dal varo della norma verranno istituite nuove aziende ospedaliere nella città metropolitana di Milano, nei tre anni successivi si valuterà l’istituzione di nuove aziende ospedaliere anche nelle altre province lombarde. 

 I costi

Si prevede uno stanziamento da destinare al personale nel 2022 di 17.833.325 euro che saliranno a 28.686.750 per il 2023 e a 29.720.320 milioni nel 2024. 

Gi investimenti saranno di 567.000.000 per il potenziamento della rete territoriale ( da PNRR), a cui si aggiungeranno 85 milioni di fondi regionali per la costituzione del Centro di prevenzione delle malattie infettive mentre con 1 miliardo e 350 milioni tratti dai fondi destinati all’edilizia sanitaria verrà potenziata la rete dell’offerta. 

Per sviluppare la rete della telemedicina serviranno 166 milioni da prendere dal PNRR e dallo stesso Piano nazionale arriveranno 451 milioni necessari a sviluppare ulteriormente l’assistenza domiciliare integrata.

RICERCA E RAPPORTI CON LE AZIENDE

Non solo cura e assistenza ma anche ricerca, con un piano di razionalizzazione e organizzazione delle risorse, puntando sulla sinergia tra i centri di ricerca pubblici, di cui la Lombardia ha circa il 40% del potenziale nazionale ( gli IRCCS), ma anche sul rapporto con l’industria per una nuova stagione di valorizzazione della ricerca nell’ambito delle scienze della vita.

Un capitolo importante riguarda anche il rapporto con il territorio e la costituzione di organi di consulto coinvolgendo sia i sindaci sia il terzo settore.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it
Sono una redattrice anziana, protagonista della grande crescita di questa testata. La nostra forza sono i lettori a cui chiediamo un patto di alleanza per continuare a crescere insieme.
Pubblicato il 22 Luglio 2021
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore