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Colombo sul mercato di Sesto Calende: “Ho sempre difeso gli ambulanti, soprattutto dalla concorrenza sleale”

Il consigliere regionale della Lega e capogruppo della maggioranza sestese risponde alle polemiche nate dopo l’intervento pronunciato nel corso dell'ultimo consiglio comunale

Marco colombo sesto calende

«I valori del lavoro e del fare impresa sono da sempre parte del mio dna: per questo mi sono sempre impegnato a sostegno degli ambulanti del mercato di Sesto Calende. Chi prova a sostenere il contrario mente sapendo di mentire e lo fa per tornaconti politici».

Così il consigliere regionale della Lega e capogruppo della maggioranza sestese Marco Colombo, tornando nuovamente a parlare dello spostamento del mercato settimanale, risponde alle polemiche nate dopo l’intervento pronunciato durante la seduta dello scorso 10 marzo.

Proviamo insieme a capire se Sesto Calende può diventare un “farmer market” come quelli che ci sono a Londra, un mercato serio, qualificato, che non venda a un euro merce per la maggior parte delle volte rubata e che non si riesce a controllare

Queste le parole detta da Colombo in consiglio comunale.

«In consiglio comunale ho ribadito come la giunta comunale di Sesto ha continuato a lavorare durante l’emergenza senza dimenticare nessuna categoria e ha garantito agli operatori del mercato, che reputiamo molto importanti, di proseguire la loro attività, portando il mercato in viale Lombardia dove è possibile mantenere un maggiore distanziamento – spiega Colombo in una nota –. L’opposizione di sinistra non fa altro che strumentalizzare la situazione d’emergenza, portando in aula una mozione dietro l’altra, che non servono a niente perché non aiutano in maniera concreta gli ambulanti. Noi come maggioranza li abbiamo invece aiutati e continueremo a farlo».

«Come ho detto in aula – sottolinea Colombo -, la vera sfida oggi è quella di tenere vivo il mercato e rilanciarlo, combattendo la concorrenza di colossi come Amazon, a cui purtroppo sempre più persone si rivolgono. In quest’ottica bisogna studiare un rilancio del mercato che punti a creare una sorta di farmer market come avviene in Europa, a partire da Londra, dove i mercati storici sopravvivono e prosperano f. Le condizioni ci sono anche da noi, grazie alla storicità del nostro mercato e alla professionalità dei nostri operatori economici».

«Ma per far questo (il rilancio del mercato, ndr) bisogna anche combattere chi mette a rischio la qualità del mercato, e mi riferisco a chi vende merce sottocosto (soprattutto abiti), a pochissimi euro, non garantendo né qualità né tantomeno la provenienza. E si tratta quasi sempre di stranieri, cinesi in primis – conclude Colombo -. Ricordiamoci che se siamo in questa situazione di crisi mondiale è anche per colpa della Cina che non ci ha avvertito del rischio sanitario quando poteva ancora essere contenuto e oggi il loro Paese cresce economicamente mentre il resto del mondo combatte per sopravvivere».

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Pubblicato il 12 Marzo 2021
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