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Ore contate per l’isolamento di Curiglia, arriva il ponte Bailey

La struttura in metallo verrà gettata nei prossimi giorni grazie alla collaborazione con l’associazione “Genieri Lombardia”

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Sono ore contate quelle che potrebbero segnare la fine dell’isolamento di Curiglia con Monteviasco, che nei prossimi giorni potrebbe avere il suo ponte per il transito veicolare.

La conferma è arrivata a margine di un incontro pubblico nella serata di giovedì a Luino da parte del sindaco Nora Sahnane che ha confermato di aver da poco avuto la risposta positiva per la “gettata“ del ponte militare Bailey: si tratta di un manufatto in metallo, componibile e che può venir montato in un paio di giorni.

Dell’opera si cominciò a parlare all’indomani della frana che travolse la strada provinciale – l’unica che porta in paese – in un punto particolarmente difficile per una rapida ricostruzione: forte pendenza dei versanti e per giunta in una curva. Il ponte verrà realizzato dai genieri di Samarate.

«Il ponte», ha specificato sindaco «deve essere di portata e dimensioni utili per il passaggio dei mezzi necessari al rifornimento di gpl, alla rimozione dei rifiuti e ad altre attività di fondamentale importanza per la nostra comunità. Per questi motivi sono necessari, e sono già in corso, ulteriori lavori propedeutici alla posa in sicurezza del ponte. Sabato, domani, inizierà il montaggio dell’opera negli spazi stradali a valle della frana. Nel prossimo weekend avverrà la posa del ponte, che sarà contestualmente collaudato».

La posa avverrà grazie all’impegno dell’associazione “Genieri Lombardia” cha sede operativa a Samarate ma che opera in ogni luogo in cui venga richiesta la presenza di una struttura solida e facile da montare per il passaggio dei mezzi.

Iuri Valter de Tomasi, responsabile dell’associazione ha fatto sapere che «i nostri genieri volontari di protezione civile del Varesotto stanno lavorando alacremente e a tappe forzate per togliere Curiglia dall’isolamento. Una operazione complessa, un nuovo ponte sperimentale. Io e i miei tecnici (Volontari ma professionisti e professionali) stiamo mettendo l’anima per questo ponte…per permettere a Curiglia di poter contare sui mezzi sanitari e antincendio, il sugli approvvigionamento di GAS, alimenti, legna e, speriamo, anche un po’ di turismo».

Ad oggi Curuglia è raggiungibile attraverso un piccolo sentiero reso più fruibile ma transitabile solo a piedi e a monte della frana (nella foto, il lavoro di consolidamento realizzato dai volontari di Protezione Civile Associazione Nazionale Alpini delle Sezioni di Luino e Varese), e dalla Piero-Lozzo, strada che ad oggi non è aperta ma che viene impiegata per raggiungere l’altro versante della valle (in comune di Maccagno con Pino e Veddasca) solo per anziani e persone che necessitano di visite mediche.

Anche questo è uno degli argomenti sul piatto degli amministratori, come è stato ricordato sempre nell’incontro publico col senatore Alessandro Alfieri che ha trattato il tema della reperibilità dei fondi europei del ricovery fund: anche le amministrazioni comunali potranno accedervu, a patto che si crei un “fronte comune“ sugli impieghi da finanziare e le priorità da affrontare.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it
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Pubblicato il 18 Settembre 2020
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