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Api, Vespe e Calabroni come riconoscerli e quando chiamare la Protezione Civile

Con l'estate ritornarno anche i problemi legati ai calabroni. I volontari della protezione civile di Angera spiegano come chiedere un intervento

calabroni galleria

L’arrivo del caldo e dell’estate coincide anche la stagione di vespe, calabroni e altri imenotteri che è importante distinguere per sapere come comportarsi senza farsi prendere dal panico.

Sebbene il più delle volte questi insetti non attaccano l’uomo, qualora fosse presente nella vostra abitazione un nido di calabroni, la cui puntura può anche causare la morte per shock anafilattico, è possibile (e consigliato per la propria salute) richiedere un intervento di rimozione e disinfestazione da parte dei volontari della Protezione Civile o dei Vigili del Fuoco.

Il calabrone è infatti facilmente riconoscibile per le dimensioni, di gran lunga maggiori (fino a cinque centimetri di lunghezza), e soprattutto, dal caratteristico ronzio rumoroso. Inoltre, a differenza di api e bombi (che appartengono alla famiglia delle Apidi), vespe e calabroni hanno colori più accessi, un corpo privo di peluria e maggiormente slanciato dato da una vita più sottile. Un ulteriore indizio che può aiutare a riconoscere i nidi di questi insetti è lo sgradevole odore causato dalle larve in ambienti prevalentemente chiusi, dove i calabroni si sentono al sicuro.

Come spiegato dai responsabili della Protezione Civile di Angera Angelo Balzarini e Angelo Paracchini, nel Basso Verbano gli interventi per la rimozione di nidi di calabrone sono in media circa venti all’anno, servizio a cui è possibile far richiesta telefonando al numero (attivo h24) 340.0699792 .

«La nostra è un’area molto coperta – sottolineano i referenti della Protezione Civile che due anni fa hanno avuto a che fare con un nido protetto da uno “sciame” di oltre cento calabroni -. Questo è possibile anche grazie alla recente convenzione tra i comuni di Angera,Ranco, Ispra, Cadrezzate, Osmate e Taino che mettono a disposizione ulteriori volontari, coordinati da Luca Forni, tutti preparati su come agire dopo aver affrontato un corso specifico».

Rimuovere un nido di calabroni può essere pericoloso e, proprio per questo, a differenza degli altri imenotteri (nel caso delle vespe dovrebbe bastare un semplice insetticida), è opportuno affidarsi nelle più esperte e attrezzate mani della protezione civile o talvolta, per i nidi sopra i tre metri di altezza, dei vigili del fuoco.

«È importante saper distinguere questo tipo di insetti e i loro nidi,  la cui forma non è quella di un alveare bensì “a dischetto”. Spesso si trovano in luoghi chiusi come cassonetti, tapparelle o camini dove si sentono più al sicuro. E’ assolutamente sconsigliato tentare di bruciare i nidi, nonostante siano facilmente infiammabili, per questo tipo di interventi infatti  i volontari della Protezione Civile utilizzano appositi spray  e tutte protettive. Molte volte arrivano invece chiamate di cittadini che si confondono con le api: in quel caso la cosa migliore è far intervenire l’apicoltore».

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Pubblicato il 20 Luglio 2020
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