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Il Prunent festeggia 711 anni

All’inizio della sua produzione veniva usato solo per celebrare la Santa Messa

Il Prunent è un vino ossolano conosciuto e coltivato da oltre 700 anni nelle zone di Masera, Montecrestese e Trontano.

Nel 2009 la rivista ‘Oscellana’, in occasione del settecentesimo compleanno, ne aveva raccontato la storia. È uno dei vini più importanti del Piemonte, come il Sizzano, il Ghemme e il Barolo e Barbaresco. La sua vendita viene organizzata a livello nazionale e internazionale, in particolare in Svizzera, dov’è più richiesto.

Il suo nome deriva dal latino, pruynentum da qui pruina, ovvero brina. Nella traduzione italiana indica lo strato “ceroso” che ricopre gli acini. Il suffisso “-ent” potrebbe avere due derivazioni, la prima potrebbe essere il tipico suffisso latino del participio presente, la seconda opzione potrebbe essere quella del suffisso “-entem” tipico degli aggettivi latini.

La certezza dei suoi 700 anni ce la dà Tullio Bertamini, storico Rosminiano, ma un altro documento afferma che nello stesso “anno Dumino scrisse a testamento la donazione di circa 200 litri ai Frati Minori del Convento di San Francesco di Domodossola”. Ciò fa pensare che la produzione del vino fosse già attiva da tempo.

Particolarità di questo vino è il colore dell’acino, quasi nero. All’inizio della sua produzione, quando Dumino di Pello di Trontano faceva una donazione annua di nove staia ai Frati Minori di Domodossola, veniva usato solo per celebrare la Santa Messa. Solo successivamente venne commercializzato alla gente dal posto per poi espandere la commercializzazione nel 1800, quando la maggior parte dei vigneti vennero rovinati e poi uccisi dalla fillossera. A cavallo tra 1800 e 1900 le vigne del Prunent vennero piantate di nuovo ma senza il successo che ebbe in precedenza.

Ultimamente la produzione del Prunent è ripresa a Masera, sulle colline attorno Villa Caselli. 13 produttori si sono impegnati per far ripartire la produzione. Il primo raccolto è previsto per il 2025 e la prima bottiglia di vino verrà stappata nel 2027, dopo i due anni di invecchiamento.

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Pubblicato il 28 Giugno 2020
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