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Riapertura dei valichi: il Consiglio regionale lombardo sollecita il Canton Ticino

Il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi e la vice presidente, la varesina Francesca Brianza, chiedono anche un incontro tra le autorità lombarde e ticinesi

Nuovo intervento dall’Italia alle autorità cantonali ticinesi perché si decida in fretta sulla riapertura valichi svizzeri e su misure di tutela per i lavoratori frontalieri.

L’iniziativa è dell’Ufficio di presidenza lombardo che con una lettera ha sollecitato il presidente del Gran Consiglio del Canton Ticino.

“In virtù dei positivi rapporti di lavoro e delle numerose occasioni di collaborazione transfrontaliera, con la presente desideriamo portare alla Vostra attenzione la delicata situazione che si sta verificando in questi giorni lungo le tratte stradali a ridosso dei confini italo-svizzeri – scrivono il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi e la vice presidente, la varesina Francesca Brianza – Una conseguenza che si sta riscontrando in seguito alla riapertura delle molteplici attività economiche che insistono sul Vostro territorio. A fronte della chiusura dei valichi secondari – da voi a suo tempo approntata al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini in ordine all’emergenza sanitaria in corso – i numerosi frontalieri, che ogni giorno superano i confini attraverso le dogane rimaste aperte, sono costretti ad affrontare lunghissime code. Una situazione che comporta notevoli disagi non solo per gli automobilisti in transito, ma anche per i residenti dei Comuni di frontiera interessati dal passaggio dei mezzi”.

“La limitazione degli spostamenti transfrontalieri – che sta già creando notevoli problemi viabilistici e ambientali – comporterà ancora maggiori criticità a seguito dei graduali allentamenti al lockdown previsti per le prossime settimane -proseguono i vertici del Consiglio regionale – Pur consapevoli della delicata situazione esistente, nel pieno rispetto delle normative anti Covid-19 attualmente in vigore, vi chiediamo di valutare un piano per la riapertura dei valichi secondari tra  Canton Ticino e Regione Lombardia, che faccia convergere il diritto alla salute pubblica con quello al lavoro”.

La lettera inviata questo pomeriggio al presidente Claudio Franscella e ai componenti dell’ufficio presidenziale del Gran Consiglio del Canton Ticino, fa seguito anche ad una risoluzione approvata lo scorso 21 aprile in cui si sollecitava tra l’altro la temporanea sospensione della “tassa di collegamento,  recentemente ristabilita dal Tribunale svizzero, la tutela occupazionale dei lavoratori frontalieri a fronte del rischio di licenziamenti di massa e la messa a disposizione dei frontalieri impegnati in attività essenziali di alloggi a prezzi calmierati per ridurre rientri e spostamenti lungo il confine.

«Auspichiamo che si possa tenere quanto prima un incontro tra le istituzioni lombarde e ticinesi – concludono Fermi e Brianza – per approfondire meglio le situazioni e gli argomenti di maggiore attualità che interessano i nostri territori, così da trovare soluzioni utili e condivise nell’interesse soprattutto di lavoratori e cittadini frontalieri e dei comuni di confine».

Pubblicato il 28 Aprile 2020
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