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Luca, 7 anni, e la lotta contro la leucemia

Una malattia che colpisce il sangue e solo un donatore di midollo osseo compatibile su 100.000: l'apello di Admo Lombardia per non fermare le donazioni

Generico 2018

Luca è un bambino di 7 anni e come tanti della sua età ama disegnare, divertirsi con gli amici e passeggiare in montagna. Luca, però, ha anche la Leucemia linfoblastica acuta (LLA): una malattia che colpisce le cellule del sangue e la tipologia di tumore infantile più diffusa. Sebbene sia piuttosto raro, questo tipo di leucemia è curabile, ma oltre a lunghissime sedute di chemioterapia, in alcuni casi (come quello di Luca) è necessario anche il trapianto di midollo osseo.

La Leucemia linfoblastica acuta è un tumore del sangue che interessa i linfociti: cellule del sistema immunitario che difendono l’organismo da microorganismi e cellule tumorali. I linfociti immaturi di una persona affetta da LLA spesso vanno incontro a una trasformazione tumorale, iniziano a moltiplicarsi molto più velocemente del normale, ostacolano il flusso del sangue e il funzionamento di molti organi.

Il percorso di guarigione per chi è affetto da LLA è molto lungo: si parla di 6-12 mesi di chemioterapie intense, per poi passare a 18 mesi di terapia di mantenimento. La chemioterapia mette a dura prova il sistema immunitario del paziente, e per questo motivo Luca ha dovuto rinunciare ad andare a scuola, a vedere i suoi compagni, e insieme alla sua famiglia deve evitare in ogni modo di ammalarsi. Per guaire completamente Luca ha bisogno di affrontare anche un trapianto di midollo osseo, ma trovare un donatore compatibile è molto difficile.

«Per ogni paziente in attesa di un trapianto – spiega Miriam Fiore, segretario di Admo Lombardiaesiste un solo donatore con midollo osseo compatibile ogni 100.000 persone. Solitamente i “”gemelli genetici” si cercano tra i fratelli del paziente, ma se tra loro non si trovano bisogna passare al registro dei donatori italiani ,e se neppure qui si ha fortuna, allora si deve cercare all’estero».

Oltre alla LLA, sono moltissime le malattie curabili (a volte esclusivamente) attraverso il trapianto di midollo osseo, ma al mondo i donatori compatibili sono pochi. Per questo è importante che sempre più persone entrino a far parte del registro donatori di Admo. «L’emergenza Covid-19 – Racconta Miriam FIore – ha rallentato di molto le donazioni nelle zone più colpite, ma la nostra associazione continua a raccogliere nuove adesioni».

Donare il midollo osseo per certi versi è simile a una normale donazione del sangue. I medici prelevano il sangue dalle ossa del bacino (la colonna vertebrale e il midollo spinale non c’entrano nulla, nessun rischio quindi di paralisi), e con l’aiuto di una centrifuga dividono il midollo dal resto del sangue, che viene invece reintrodotto nel sistema circolatorio. Può capitare che dopo la tipizzazione si provi un po’ di dolore o alcuni sintomi influenzali: queste sensazioni sono molto soggettive, ma sicuramente vengono ricompensate dalla consapevolezza di aver aiutato a salvare una vita.

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Pubblicato il 03 Aprile 2020
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