Quantcast

Tassa di soggiorno, gli albergatori: “Non siamo stati avvisati”

Il parere di alcuni gestori alla notizia del via libera all'imposta sui pernottamenti approvata in consiglio comunale

Dicembre a Sesto Calende

Arriva a Sesto Calende la tassa di soggiorno, imposta approvata in consiglio comunale lo scorso martedì 18 febbraio. Come indicato dal vicesindaco Edoardo Favaron, assessore delegato al turismo e al commercio, la città sul Ticino comprende diverse strutture, fra cui quattro alberghi, due campeggi, dodici Bed and Breakfast, senza contare gli oltre sette chilometri di costa tra Ticino e Maggiore che ospitano una decina di cantieri nautici.

L’introduzione della tassa è non stata però ben accolta dagli albergatori che hanno lamentato soprattutto un mancanza di preavviso da parte dell’amministrazione.

«Siamo contrari all’introduzione di questa tassa – dichiara Silvia Silvera, titolare insieme alla sorella Raffaella (consigliere Federalberghi e referente di Sesto Calende) dell’Hotel Tre Re, situato nel pieno centro della città -. La cosa spiacevole, come fatto già presente in un’apposita riunione, è quella di non essere stati avvertiti per tempo. Avevamo infatti già stabilito determinati prezzi e convenzioni con alcune società e adesso ci ritroviamo a dire a queste società che ci sarà la tassa di soggiorno da pagare. Ne siamo venuti a conoscenza parlando con un cittadino di Sesto- aggiunge Silvera-,  a quel punto ho avvertito gli albergatori e abbiamo fissato un appuntamento con l’assessore al turismo Favaron al quale abbiamo fatto presente alcune nostre richieste, come quella di estendere l’esenzione fino ai diciotto anni (contro i quattordici previsti, ndr). Richieste che però non sono state accolte».

«Capiamo che molti comuni hanno già introdotto questa tassa – aggiunge Simona Massarenti dell’Hotel del Parco, posizionato proprio sulle rive del Ticino-. Tuttavia a Sesto Calende gli alberghi sono soltanto quattro e sono tutti storici, attivi oramai da tanti anni sul territorio. Visto che si tratta di un numero basso di alberghi, quattro e non quaranta, a nostro parere sarebbe stato più opportuno contattarci l’anno scorso per poter esprimere il nostro parere e dare dei consigli in merito. Siamo alberghi ancora a stretto contatto con il cliente: sono sicura che discutendone insieme (al comune, ndr) si sarebbe trovata una quadra migliore».

Dallo stesso pare è anche la direzione del Bed and Breakfast Monterosa:«È un’imposta piovuta dal cielo – commenta il titolare Matteo Giudici -. Si tratta di un ulteriore sforzo economico, in questo caso a favore del comune, che i clienti sono costretti ad affrontare oltre ad altre incombenze. Speriamo però che, come promesso dall’amministrazione, l’imposta porti con sé un ritorno di servizi legati al turismo che in futuro possano rendere la città più attrattiva».

Le tariffe per gli alberghi a tre stelle (Sesto Calende non conta infatti né quattro né cinque stelle) sono le più alte in provincia di Varese, ha concluso Siviera:«Come operatori vorremmo essere coinvolti per la definizione della destinazione di queste risorse anche considerando i 2€ di imposta contro gli altri alberghi in provincia: Vergiate a 1,60€, 0,75€ a Somma Lombardo, 0,80€ a Valganna, 1,50€ a Ferno e Varese».

di
Pubblicato il 20 Febbraio 2020
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore