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Venti immagini per venti secondi, al JRC in scena il “PechaKucha”

È una forma di talk nata a Tokyo e portata al centro di ricerca in collaborazione con le scuole di tutta Italia, in vista delle elezioni europee

PechaKucha JRC

L’Europa raccontata attraverso temi delicati e importanti, dalle migrazioni al cambiamento climatico, dal terrorismo alle fake news. Tanti dunque gli argomenti analizzati durante l’incontro di storytelling organizzato al JRC chiamato PechaKucha, il primo “made in Eu”.

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A circa una settimana dalle prossime elezioni europee, il JRC, Centro comune di ricerca della Commissione Europea a Ispra, ha infatti aperto le sue porte agli studenti delle scuole di tutt’Italia per il progetto Science for Europe, science for me, due giornate dedicate a far conoscere il JRC a Ispra .

Tra le tante iniziative e attività proposte, il PechaKucha è stato l’evento conclusivo aperto (su prenotazione) non solo agli studenti ma a tutto il pubblico che ha riempito l’auditorio del centro di ricerca venerdì 17 maggio. Di origine giapponese, questo particolare storytelling ha dunque visto protagonisti otto esperti del JRC. Ciascuno speaker ha così esposto un proprio discorso strutturato attorno a venti immagini o slide, ognuna delle quali è stata proiettata per solo venti secondi. Avanzando automaticamente le immagini, il tempo a disposizione è stato di sei minuti e quaranta secondi per tutti i relatori della serata.

Come spiegato dal giovane moderatore Michele Tovagliari, «il PechaKucha nasce a Tokyo da idea di Astrid Klein assieme a suo padre Klaus che in passato ha lavorato proprio al JRC». «È una sfida impegnativa perché richiede capacità espositive e la gestione della tempistica» – continua Tovagliari, prima di passare la parola prima sia a Bruno Marasà, responsabile dell’Ufficio d’informazione del Parlamento europeo a Milano sia a Vladimir Šucha, direttore del JRC. Fatti gli onori di casa e i ringraziamenti di rito, Šucha ha spiegato ai presenti in sala le principali attività del centro e soprattutto ha ricordato l’importanza della partecipazione alle urne di domenica prossima: «Quando siamo malati abbiamo bisogno di un buon medico che sia in grado prendersi cura di noi. È un’importante responsabilità; lo stesso deve valere per la politica: i politici validi devono prendersi cura dei propri cittadini».

E proprio «responsabilità» è stata una delle parole chiave emersa durante gli otto interventi del PechaKucha, inaugurati dall’intervento Migration – from perceptions to reality di Michele Vespe: «La libera circolazione è un diritto fondamentale per i diritti europei» esordisce Vespe. «La migrazione è un’area grigia, e tocca le nostre emozioni, questo può comportare anche il rischio di avere un’immagine distorta della realtà. Imparando a leggere e valutare i dati si può comprendere la realtà». L’importanza dei dati, dei numeri, dell’equità sono stati alla base anche del discorso How to measure fairness di Michaela Saisana: « Settant’anni di di pace: Questo è quello che l’Unione Europea ha offerto a tutti i suoi suoi cittadini. Un “unicum” in più di cinquecento anni di storia. Per questo l’equità in Europa non ha unità di misura singola, ma bisogna vedere e calcolare la sua multi-dimensionalità»

In Critical infrastructure attacks: Is Europe ready? Georgios Giannopoulous si è concentrato sulla sicurezza : «Il JRC è costantemente al lavoro per avere una consapevolezza delle infrastrutture critiche» afferma l’esperto. «Sempre nel rispetto delle normative, lavoriamo in modo molto pratico, ma a volte invece siamo creativi e sembriamo quasi irrealistici. Tuttavia la realtà supera l’immaginazione e le vie innovative per le infrastrutture si muovono ogni giorno verso il futuro».

Agganciandosi alle parole “futuro” e “sostenibilità” è stato poi il turno di Fabrizia Cavalli: «Le civiltà hanno iniziato a svilupparsi dall’ultima glaciazione, ma è solo dall’ultimo secolo che la rapidità è aumentata senza precedenti; ogni cambiamento porta con sé altri cambiamenti».- inizia così Fairy Tales about climate change .- I cambiamenti ci preoccupano, riguardano ora noi e poi i nostri figli. L’Unione Europea ha una visione chiara: ha fissato un tetto per le emissioni e sostiene una crescita “green” nei settori» Secondo Cavalli si tratta di una “duplice rivoluzione”: «Trasformare le ricche economie del mondo in qualcosa di nuovo e garantire allo stesso tempo che i paesi in difficoltà escano dalla loro situazione seguendo nuove vie».

La prevenzione di disastri, calamità e il terrorismo sono invece le tematiche degli interventi di Tom de Groeve e Martin Larcher dal titolo: The disasters that make us stronger e The invisible work against terrorism. «La scienza può salvare le persone o evitare le calamità. Come? Sicuramente partendo dall’analisi dei dati. Attraverso la scienza, il potere di calcolo e big data la prevenzione, ossia la gestione del rischio. può anticipare il compito di protezione, ovvero la gestione del disastro» illustra De Groeve attraverso i grafici per passare la parola a Martin Larcher, il quale ha ideologicamente proseguito il discorso sulla prevenzione estendendolo al terrorismo: «Il Terrorismo è invisibile e non può essere rilevato. Non è così per i suoi effetti, che ricadono a cascata su tutta la società, colpendo persino gli hotel e il commercio. La sicurezza sia fattiva e anch’essa invisibile, grazie all’innovazione. Per esempio attraverso design». spiega Larcher mentre scorrono le immagini di alcune fioriere . «I blocchi di cemento sono brutti esteticamente, non danno serenità al cittadino ma proteggono dagli attacchi in auto come quelli di Nizza. Blocchi che però si possono abbellire rendendoli fioriere: delle vere e proprie “protezioni invisibili”»

Prima del congedo finale a opera di Massimo Gaudina e Dan Chirondojan, è stato infine Martin Atkinson a concludere la PechaKucha night con The truth about lies. Il delicato argomento trattato da Atkinson è quello delle ormai celebri fake news: « Fondamentale è capire come avvengono le bugie: i bugiardi sono pigri, ripetono un modus operandi, come chi agisce per indebolire l’occidente e rinforzare il Cremlino» accusa «allo stesso tempo le loro tecniche sono complicate; spesso i politici cadono in queste trappole e riportano le loro bugie». Check before sharing è il motto «Ciò che non è vero non va condiviso. Qui al JRC continueremo a combattere per la verità. Conoscere è sempre l’arma migliore, una bussola diretta verso la verità».

 

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Pubblicato il 21 Maggio 2019
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