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“Palazzo Verbania: perché vietare manifestazioni religiose?”

L’ex presidente del Consiglio comunale Franzetti: “Una limitazione della libertà di manifestare il proprio sentimento religioso”

Il \"nuovo\" Palazzo Verbania

Pubblichiamo la nota a firma di Alessandro Franzetti, già presidente del consiglio comunale di Luino.

Leggo dalla stampa che l’accordo tra il Comune di Luino e il privato che gestirà alcuni spazi di Palazzo Verbania vieta lo svolgimento di manifestazioni e funzioni religiose all’interno della sala conferenze e del salone al piano terra.

Ho molto da obiettare per questa scelta, che reputo sbagliata e per certi aspetti persino venata di laicismo.

Partiamo dalla nostra Carta Costituzionale, che all’articolo 8 afferma:”Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge” e al 19 recita: “Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.”

È vero che il Palazzo non è più demaniale, ma è pur sempre un luogo aperto al pubblico per manifestazioni rivolte alla collettività, e quindi questa norma svantaggia i credenti, a qualunque fede essi appartengano.

Faccio un esempio: due anni fa, in occasione della venuta della Madonna di Fatima a Luino, decine di migliaia di fedeli vennero a Luino (tra l’altro con ricadute ottime sulla nostra economia cittadina) per questo significativo momento di fede e devozione che durò una settimana, vi furono processioni e una stupenda messa al Parco a Lago in una domenica baciata dal sole.

Bene, oggi, con questo regolamento, una messa non si potrebbe svolgere a Palazzo Verbania.

Trovo questo fatto una limitazione della libertà di manifestare il proprio sentimento religioso, che accomuna molti uomini e donne.

Inoltre, vi sono confessioni (penso all’Islam) che non hanno un luogo di culto a Luino in cui pregare.

Non è che questa sia una malcelata “norma anti-moschea”, che però danneggia tutte le confessioni religiose?

Tra l’altro, sarebbe il caso di aprire in città una discussione seria, franca e non ideologia se sia corretto o meno concedere ai fedeli islamici un luogo di culto.

Da fedele laico, dunque cattolico ma anche amante delle libertà in tutte le sue manifestazioni, chiedo al sindaco e alla giunta del Comune di Luino di cancellare questa norma.

Alessandro Franzetti

Già Presidente del Consiglio Comunale di Luino

Pubblicato il 13 Maggio 2019
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