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10 milioni per togliere i passaggi a livello da Alptransit

Riguarda 15 punti problematici. "La nuove ferrovia è anche occasione per passeggeri e turismo, non solo per le merci"

convegno Alptransit Varese

L’Alptransit cambierà il volto del trasporto merci, ma è anche un’occasione per i passeggeri, per l’accessibilità del Lago Maggiore, per il turismo. A partire dalle risorse conomiche.

Il messaggio è arrivato durante il convegno promosso dall’Associazione Alta Capacità Gottardo e da ALDAI (associazione italiana dei dirigenti) in collaborazione con Camera di Commercio. La ferrovia a singolo binario che passa dal Lago Maggiore è sì ancora un «imbuto» rispetto all’enorme investimento fatto su Alptransit, ma può trasformarsi in risorsa anche territoriale. «Quando si parla della Bellinzona-Luino-Gallarate si fa riferimento alle merci. Occorre però pensare anche a  come potenziare il servizio passeggeri» ha esordito infatti Renato Scapolan, presidente della Camera di Commercio, parlando di una «scelta indispensabile per migliorare la qualità della vita delle  popolazioni residenti e per attivare possibili ricadute positive sui flussi turistici». Già nel 2020 il sistema ferroviario svizzero – con la nuova galleria del Ceneri  e altri miglioramenti – accorcerà le distanze, riducendo a pochi minuti il tragitto tra Lugano, Bellinzona e Locarno.

Il punto di partenza sono gli investimenti avviati progressivamente: «oltre ai 120 milioni dalla Svizzera abbiamo 100milioni di altre risorse interne rivolte anche al trasporto viaggiatori» ha sintetizzato l’ingegner Giorgio Botti, della direzione territoriale di RFI, il gestore della rete dal lato italiano. Da un lato c’è l’intervento sulle stazioni, ad esempio con i nuovi marciapiedi alti per migliorare l’accessibilità dei convogli, dall’altro le risorse (trenta milioni complessivamente, stanziati da Regione Lombardia in accordo con la Provincia) per risolvere i nodi problematici dell’intersezione tra le strade e le linee ferroviarie Gallarate-Luino e Sesto Calende-Luino-confine. A partire dai passaggi a livello e dalle relative varianti stradali necessarie, su cui arriva una conferma da Regione Lombardia «I 10 milioni di euro che Regione Lombardia ha stanziato per l’eliminazione di 15 passaggi a livello nei comuni di Laveno Mombello, Luino, Ispra, Sangiano, Maccagno-Pino-Veddasca, Taino e Angera dimostrano vera concretezza». Cosi’ l’assessore al Post Expo e alla Città metropolitana di Regione Lombardia Francesca Brianza.

«Le priorità individuate – ha spiegato Marco Magrini, consigliere delegato della Provincia – sono Laveno, Luino, Ispra, Taino, Sangiano che vedrà la sostituzione di 3 dei 6 passaggi a livello esistenti, Pino» (l’ultimo passaggio a livello della linea verso Sud è nella zona collinare di Gallarate). E poi c’è il versante delle barriere fonoassorbenti, «necessarie in aree urbane importanti come Gallarate, Luino, Laveno e per le zone turistiche».

La richiesta di attenzione per le soluzioni progettuali è arrivata anche dagli amministratori comunali intervenuti. Perché se l’Alptransit è una grande sfida globale, «vista dall’ottica di Laveno è problematica», ha ricordato il sindaco della cittadina, Ercole Ielmini. «La presenza di una fascia di demolizioni per 13-14 famiglie non è cosa da poco». Simili le preoccupazioni per l’impatto delle opere sostitutive dei passaggi a livello (sottopassi o cavalcavia), come ricordato dal sindaco di Monvalle. Ma da parte degli enti locali c’è anche la richiesta di trasformare la ferrovia in occasione, come ha ribadito l’assessore Alessandra Miglio di Luino. Perchè il lago è un territorio in cui il turismo è in crescita, nel 2014 sono stati 76.841 gli arrivi di turisti, contro i poco più di 70mila nel 2011.

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Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 12 Dicembre 2015
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