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In Svizzera dopo il furto, lo tradisce la voglia di panettone

Dopo una serie di colpi in una ditta edile, un cinquantenne fa rientro in patria: fermato dai carabinieri. Un complice denunciato

furto luino dellea fotoTengo cuore italiano, diceva un famoso attore francese in una pubblicità di pomodori di qualche anno fa: lo stesso cuore che ci vuole in famiglia per passare le feste, fra nipoti, nonne, panettone e spumante.
Forse è stata proprio questa la debolezza del cinquantenne originario della Calabria accusato di essersi rifugiato in Svizzera dopo aver messo a segno alcuni colpi
in una ditta edile di Luino, la Dellea.
Nota per i fatti di sangue legati ad uno sventato tentativo di sequestro di persona al principio degli anni ’90 (vedi pezzo di Piero Colaprico su Repubblica) , l’azienda, oggi colpita dalla crisi, è al centro di una procedura concorsuale: i suoi magazzini, però, contengono ancora materiale di un certo valore e per questo sono periodicamente oggetto di sopralluoghi dei curatori. In due occasioni, questi ultimi si sono accorti che qualcosa non andava: qualcuno, rompendo le porte a vetri del magazzino aveva asportato materiale vario, tra l’agosto e l’ottobre scorsi: viene fatta denuncia alla caserma dei carabinieri di Luino. Le indagini dei militari sono avviate battendo la pista dei possibili acquirenti di quanto rubato: motoseghe, battitori per la calcestruzzo, decespugliatori e indumenti di antinfortunistica: diecimila euro di valore (nella foto, la refurtiva nella caserma di Luino). Si passano al setaccio gli ambienti dei cantieri edili.
Ben presto, secondo la ricostruzione dei carabinieri emergono gravi indizi di colpevolezza a carico di C.A., cinquant’anni, nato nel Catanzarese e residente a Germignaga; l’uomo, fiutata l’aria, ripara in Svizzera per sottrarsi alla giustizia e rifarsi magari una vita. Ma, a cavallo con le feste, cede alla tentazione della famiglia.
I militari non hanno abbassato la guardia e difatti l’uomo è stato trovato in un bar di Luino da una pattuglia e sottoposto al fermo di indiziato di delitto emesso dalla procura varesina il 17 ottobre scorso. Al vaglio degli investigatori anche la posizione di un cinquantaduenne di Brissago Valtravaglia, P.F., accusato anche lui di furto aggravato e continuato ma solo denunciato a piede libero: sarebbe il complice; la casa e le sue pertinenze sono state sottoposte a perquisizione domiciliare che ha consentito di rinvenire buona parte della refurtiva. La notizia è stata resa nota stamattina dai vertici della compagnia di Luino e dal comandante della stazione rivierasca: sulla vicenda ha operato il sostituto procuratore della Repubblica di Varese, Massimo Politi. Il materiale, interamente sequestrato è stato restituito alla ditta.

Pubblicato il 09 Gennaio 2014
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