La rinascita di Alberto, il ragazzino investito da un pirata
Venerdì sera in piazza si terrà la tradizionale sbucciatura dei fagioli, e il sindaco ha invitato anche il 14enne vittima di un grave incidente a luglio. Si sta riprendendo
Il dolore, la notte, l’ospedale, la riabilitazione. I pomeriggi d’estate nella sua cameretta, a casa, poco sopra il benzinaio, e la signora Barbara della stazione di servizio che passa ogni giorno a chiedere come sta.
Il calore di una comunità ha fatto compagnia ad Alberto, il ragazzino di 14 anni investito un pomeriggio di luglio, da un pirata della strada, mentre stava transitando in bicicletta. A Brebbia c’è un paese che ha evitato la fuoriuscita di rancori e veleni (vi fu una fiaccolata silenziosa di solidarietà), e gestito bene la rabbia che avrebbe potuto dirigersi verso l’investitore l’albanese.
Alberto sta meglio e (salvo controindicazioni) sarà tra i ragazzi presenti alla serata organizzata dall’amministrazione comunale nella piazza del municipio, venerdì 13 settembre, per la festa della sbucciatura dei fagioli. Il condizionale è d’obbligo, perché il ragazzo è forte ma anche indipendente e nessuno lo obbligherà ad affaticarsi troppo, tuttavia il paese sarebbe felice di riabbracciarlo in occasione di una piccola e simpatica festa della comunità locale.
(nella foto, la raccolta dei fagioli a Brebbia)
Ora il peggio è passato, ma è stata dura. L’investitore quella sera guidava senza patente mettendo in pericolo la vita dei bambini. Sembra abbia anche cercato di lavare la macchina e si trova ancora agli arresti domiciliari, in una cascina nella zona boschiva del paese. La comunità brebbiese ha reagito con molta compostezza. Tutti hanno chiesto novità e sperato per le condizioni del ragazzo, in questi mesi, ma nessuno ha invaso la privacy della famiglia. Alberto già ad agosto era tornato a casa, dopo un calvario ospedaliero a Varese, e stava per iniziare la riabilitazione. Oggi, il ragazzino è ancora fisicamente un po’ debilitato ma ci sono buone speranze. Non è un caso che il sindaco, Domenico Gioia, lo abbia invitato a essere presente per salutarlo. Alberto è affezionato a Brebbia. Lo scorso giugno, alla festa delle scuole, proprio lui mise i piedi una piccola esibizione musicale, con un gruppetto di ragazzini che fu ribattezzato “I beans”, i fagioli, in onore della coltivazione tradizionale di Brebbia; quei fagioli che oggi vengono fatti crescere negli orti comunitari del paese e che saranno sbucciati in piazza venerdì sera. Come vuole un’antica tradizione, riportata in auge proprio per far rivivere il clima dei vecchi cortili. Quel clima di buon vicinato e di antico buon senso che, in fondo, sta aiutando il piccolo Alberto a guarire dalle ferite e la comunità di Brebbia a non ammalarsi di rancore.
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