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“Malmenati in discoteca perché gay”. I gestori: “Non siamo omofobi”

La verità su quanto accaduto sabato notte nel parcheggio della discoteca “Just in” di Germignaga è ancora controversa: Arcigay parla di una «gravissima aggressione omofoba nei confronti di sette ragazzi». La direzione del locale di «alterco tra alcuni ragazzi. A prenderle è stato il buttafuori». I carabinieri: «Erano sei, tre maschi e tre femmine». Nessuno fino ad ora ha sporto denuncia

Caso di omofobia o semplice rissa tra ragazzi in discoteca? La verità su quanto accaduto sabato notte nel parcheggio della discoteca “Just in” di Germignaga  è ancora piuttosto controversa. Il sito G@ynews”, quotidiano d’informazione sull’omosessualità,  domenica mattina riportava in primo piano la notizia di una «gravissima aggressione omofoba nei confronti di sette ragazzi», tra i quali anche il presidente provinciale dell’Arcigay di Verbania. «I ragazzi – secondo la nota dell’associazione- stavano ballando su un cubo tra di loro quando, "identificati" come omosessuali, sono stati costretti a scendere, insultati, brutalmente pestati e infine allontanati dal locale».
La rissa è avvenuta intorno alle tre e mezza di notte nel parcheggio davanti al locale. Sul posto, chiamati dagli stessi ragazzi, sono intervenuti i carabinieri di Luino che però parlano di 6 persone coinvolte, tre maschi e tre femmine, nessuna delle quali ha ancora sporto denuncia contro i buttafuori del locale.
La direzione della discoteca spiega in una nota ufficiale la sua versione dei fatti, respingendo con forza l’accusa di omofobia, in quanto i buttafuori avrebbero invitato uno dei ragazzi che ballava sul cubo a scendere per far posto alla ballerina ufficiale del locale, ma una volta abbandonata la postazione il ragazzo avrebbe dato in escandescenze e, per questo motivo, sarebbe stato accompagnato all’esterno della discoteca. «Il personale – sostiene la direzione del locale – è intervenuto per sedare un alterco fra alcuni ragazzi, esclusivamente per evitare il diffondersi di una situazione di pericolo, tanto che l’unico soggetto ad avere riportato delle contusioni è proprio un operatore della discoteca. Appare quantomeno improbabile che i presunti soggetti malmenati possano essere stati "identificati" come omosessuali;anzi, proprio il termine "identificazione", non può essere accettato in quanto farebbe riferimento ad un presunta diversità evidente».
Ad essere malmenati, secondo la direzione della discoteca, sarebbero stati gli uomini della security, anche se tre dei ragazzi coinvolti nei tafferugli hanno dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso per lievi lesioni e dimessi con prognosi che vanno dai quindici ai venti giorni.
Durissimo il commento del presidente nazionale dell’Arcigay Paolo Patanè: «Questo episodio segna davvero un limite insopportabile. È tragicamente simbolico che uno dei massimi dirigenti nazionali di Arcigay sia stato vittima di questa spregevole aggressione omofoba».
I vertici dell’Arcigay chiedono a gran voce una legge in materia perché negli ultimi mesi i casi di omofobia in Italia sarebbero in netto aumento: il Gay Center, attraverso la Gay Help Line, ha avuto circa duemila contatti  per segnalazioni riguardanti violenza e abusi nel 38% dei casi e discriminazioni sul lavoro nel 25%.
«Dov’è il legislatore? – osserva Patané -. È necessaria una buona legge contro l’omofobia subito: nessuno ci può chiedere di attendere ancora».
L’onorevole Paola Concia (Partito Democratico) ha già annunciato un’interrogazione parlamentare, ai ministri del Lavoro e dell’Interno, Elsa Fornero e Annamaria Cancellieri, mentre la stessa Arcigay denuncerà l’accaduto all’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni) e all’Oscad (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori).

Pubblicato il 18 Marzo 2012
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