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“Quella piscina resta un abuso”

Continua la querelle tra l'opposizione e il sindaco per un'opera realizzata non nei tempi consentiti

Pubblichiamo integralmente, come fatto per il documento del Sindaco Marco Colombo, una lettera del gruppo consigliare Insieme per Sesto in cui si replica al primo cittadino.

Leggiamo con sorpresa su Varesenews la notizia che il Sindaco di Sesto annuncia di aver finalmente ottenuto, con provvedimento-lampo del Servizio Edilizia Privata e Paesaggio (del 25.08.11 prot. 23466), il permesso di costruire la piscina che nel frattempo aveva già realizzato senza di esso.Questo provvedimento giunge appena 12 giorni DOPO la consegna delle lettera dell’opposizione che contestava la regolarità della pratica. Un tempismo straordinario, da premio Brunetta!
Se fossimo solo davanti al caso di un privato cittadino ci sarebbe da sorridere. Anzi l’opposizione potrebbe vantare la liquidazione di una parte della parcella del geometra, a titolo di concorso nel sollecito rilascio dell’atto tanto atteso dal fruitore dell’alloggio di Lisanza in riva al Lago.
Peccato per Colombo e per i Sestesi che la faccenda riguardi il primo cittadino il che implica di vederci un po’ meglio ed avere qualche più chiara risposta. Perchè la pezza che il Sindaco ha raffazzonato in fretta e furia sembra peggio del buco.
Per prima cosa Colombo chiama in causa la reputazione della sua famiglia, ma dimentica di essere Lui l’unico responsabile dei fatti, quale fruitore dell’alloggio e come egli stesso ha più volte affermato. Lasci in pace la propria madre della cui buona fede nessuno dubita.
Poi il Colombo scrive che “ dunque non vi è stata alcuna irregolarità o abuso”: domandiamo, visto che il permesso è arrivato solo il 25 agosto, e la piscina è stata fatta tra giugno e luglio: che parola usa il Sindaco per definire un’opera costruita senza permesso? Se non si chiama ABUSO come si chiama?
In secondo luogo Colombo afferma che “secondo la prescrizione del permesso di costruire 20/2010 si sono espressamente autorizzate le opere di predisposizione alla realizzazione delle pertinenze di cui al progetto presentato” ma non aggiunge che su quel permesso c’era scritto che “si prescrive che le opere pertinenziali, quali soprattutto la piscina, vengano assogettate a nuova autorizzazione” .Forse Colombo aveva il potere di non rispettare quell’atto?
Oppure, se lo riteneva irregolare ed eccessivo, perché non ne chiese la revoca? Al contrario egli semplicemente realizzò la piscina (ora dice che face solo i lavori preparatori: ci spieghi la differenza, perchè dalle foto del giornale non si capisce)
Ma infine quel che è più singolare in questa vicenda è che il Colombo non ha mai detto apertamente QUANDO ha realizzato la piscina che il Comune del quale è Sindaco gli aveva prescritto di non realizzare.
Nemmeno risulta se gli uffici hanno disposto i sopralluoghi obbligatori ai fini del controllo: informazione richiesta dall’opposizione e taciuta sinora dal Sindaco e dal funzionario.
E’ ormai chiaro come il Sindaco vorrebbe archiviare questa imbarazzante storia: un povero funzionario si prenderà tutta la colpa, DIRA’ DI ESSERSI SBAGLIATO e riuscirà a riscrivere 10 mesi dopo il contrario di quanto prescrisse molto chiaramente 10 mesi prima, cambiando il proprio provvedimento a posteriori.
Questo però non consente lo stesso a Colombo dire che "tutto era a posto" e che l’opposizione “ha fornito dati erronei” dal momento che i documenti e i dati provenienti dall’UT comunale sono autentici.
Ora il Sindaco ha finalmente ottenuto il suo permesso, nel tempo record di 12 giorni, ponte di ferragosto compreso, ma la storia non si cambia: la piscina era già realizzata.
Restano da capire molte cose, che non mancheremo di chiedere.
Resta da capire se tutto ciò è coerente con parole come queste “ A Sesto Calende non ci devono essere cittadini “più uguali degli altri, è finito il tempo delle scorciatoie e dei furbi. Parole scritte dal sindaco Colombo sul numero di maggio del periodico comunale.

Pubblicato il 02 Settembre 2011
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