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Dalla Valganna alla Rocca di Orino, i fantasmi abitano qui

Un lettore ci ha voluto ricordare l'esistenza di altre leggende legate ai castelli e alle rocche della nostra provincia, oltre a quelle del guerriero trasformato in albero. Voi ne conoscete qualcuna?

"Bella la leggenda dell’albero della Valganna", ci ha scritto un lettore che non si firma (mistero nel mistero…) e rilancia: "La conoscete la leggenda della Rocca di Orino?". Le storie di fanatsmi hanno un fascino indiscutibile e allora siamo andati a cercare e abbiamo scoperto che anche il piccolo borgo della Valcuvia ha la sua leggenda. La storia narra di Ada, la sposa di Marchione, capitano mercenario delle truppe svizzere che nel 1513 occuparono la Valcuvia.
Narra la leggenda che Marchione, stanziato con la sua guarnigione presso la Rocca di Orino, per gelosia, precipitò in un trabocchetto mortale la giovane Ada e fece imprigionare nelle segrete del castello il fratello di Ada, Francesco, suo luogotenente. Successivamente lo stesso Marchione cadde vittima di una ribellione dei suoi stessi mercenari, che, minacciati dall’arrivo dell’esercito spagnolo, volevano fare ritorno alle proprie terre.
Francesco, dopo la ritirata degli svizzeri, venne abbandonato nelle segrete della rocca, condannato a morire di fame.
Si dice che il suo spirito inquieto stia vagabondando da allora, latore di presagi maligni, nei boschi della rocca.
Nei dintorni della rocca di Angera (nella foto), invece, si racconta che si muovano i fantasmi dei secoli passati e sono diverse le testimonianze raccolte di chi giura di essersi imbattuto in qualcuno di essi o di averne sentite lo voci.
Fra i fantasmi più famosi c’è senz’altro Sant’Arialdo Alciato, colui che si oppose all’arcivescovo milanese Guido da Velate che lo fece imprigionare nella rocca e poi uccidere, gettandone il corpo nel lago. Da allora, in certe particolari notti risorge dal lago, nell’occasione illuminato.
 

Pubblicato il 14 Maggio 2010
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