Momenti di tensione, ieri sera, in commissione urbanistica, tra l’assessore Giovanni Battista Margaroli e gli ambientalisti che contestano la proposta di variante presentata dal titolare della Malù srl, Tranquillo Manoni, che approderà in consiglio comunale il 30 settembre. Una proposta, ha precisato l’assessore, “ristretta” rispetto alle ipotesi circolate sui social e sui media locali nei giorni scorsi: “Riguarda solo la modifica del tracciato del campo da golf, lo spostamento della club house e l’allungamento della pista ciclabile fino alla spiaggia ‘la Rustica’. Non c’è alcun intervento di riconversione della Cascina né di realizzazione di una struttura ricettiva in zona Malpensata”.

Ipotesi, ha precisato, “contenute solo nella lettera di accompagnamento del signor Manoni allegata alla proposta di variante”. Margaroli ha anche cercato di correggere l’immagine di un’amministrazione di Verbania prona agli interessi dei privati, veicolata dalla campagna social delle associazioni che hanno organizzato la protesta sotto i portici di palazzo Flaim prima della Commissione, consiliare: “Quando ci arrivano delle proposte interloquiamo con il privato, se non ci sono i presupposti la chiudiamo lì. Se invece ci sono invitiamo l’interlocutore a presentarci proposte progettuali”.

Il Comune di Verbania non avrebbe, come ritengono Italia Nostra Vco, il Circolo Brutto Anatroccolo di Legambiente e Salviamo il paesaggio Valdossola, alcuna visione strategica mirata ad agevolare lo sviluppo, con la “scusa” dei posti di lavoro, a dispetto della salvaguardia dell’ambiente. “Se siamo scesi dal primo all’11° posto nella graduatoria dell’ecosistema urbano è perché gli altri hanno migliorato, non perché siamo tornati indietro”. Argomenti che non hanno convinto gli ambientalisti presenti in sala dai quali sono partite battute polemiche all’indirizzo dell’assessore generando momenti di tensione. “Voi con l’assegnazione della bandiera nera a Verbania -è sbottato Margaroli- avete arrecato un danno d’immagine alla città e alle migliaia di lavoratori che in zona vivono di turismo!”. Bandiera nera che l’amministrazione imputa all’eco delle polemiche sulla costruenda pista per bici Bmx autorizzata sul terreno oggetto delle richieste inserite nella proposta di variante. Sulla pista pende al Tar Piemonte un ricorso presentato da Italia Nostra.

Ad esprimere le ragioni della protesta, prima della Commissione, erano stati Paola Boni (Brutto Anatroccolo), Piero Vallenzasca (Italia Nostra Vco) e Filippo Pirazzi (Salviamo il paesaggio Valdossola). “Avevamo chiesto un confronto sulla nostra proposta di fare della Cascina un centro di accoglienza e informazione, allargando i confini del Parco Valgrande in cui Verbania sta per entrare -ha dichiarato Pirazzi-. La nostra richiesta risale a maggio, non siamo mai stati ricevuti. Adesso scopriamo che la proposta di variante risale addirittura ad aprile”.

Critiche anche dalle minoranze consiliari. Silvano Boroli (Insieme per Verbania) ha contestato la pratica delle varianti al Prg: “Occorre una revisione generale del piano regolatore, non si può andare avanti con provvedimenti parziali”. “Ci avete messo davanti ad una decisione già presa che la maggioranza approverà in consiglio comunale!”, ha obiettato Damiano Colombo (Fratelli d’Italia). “Ricordo all’assessore che nel vostro programma elettorale c’era il consumo zero di suolo”, ha ricordato Roberto Campana (5 Stelle).

Critiche, a sorpresa, anche dalla presidente del Consiglio di quartiere Verbania Ovest, Laura Ghidini, solitamente allineata sulle posizioni della giunta: “Questa sera non mi esprimerò perché siamo stati informati solo all’ultimo, ne parleremo al prossimo Consiglio!”.

L’unico intervento favorevole è stato quello di Marco Tartari (Pd). Alla fine la proposta è passata con i soli voti di maggioranza, le minoranze si sono assentate al momento del voto.