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Fratelli d’Italia risponde alla polemica innescata dal sindaco Marchionini

“I problemi partono da lontano”

Il Sindaco Marchionini ha pensato di architettare per mezzo stampa un attacco nei confronti della Regione Piemonte, criticando la gestione delle procedure di cassa integrazione. Comprendo quali siano le pressioni cui i Sindaci oggi sono sottoposti dalle imprese e dai lavoratori, molti dei quali vivono un momento di grande difficoltà finanziaria. Trovo però inopportuno approfittare di questa situazione per gettare fumo negli occhi al fine di confondere sulle reali responsabilità e alimentare lo scontro politico. Facciamo chiarezza: i tempi lunghi per l’erogazione della cassa integrazione sono dovuti alle procedure cervellotiche che il Governo nazionale sostenuto dal PD del Sindaco Marchionini ha concordato con il Presidente dell’Inps, Pasquale Tridico; a suo tempo l’Assessore Chiorino ha scritto manifestando a quest’ultimo tutta la propria preoccupazione rispetto alla lunga attesa cui sarebbero stati costretti i lavoratori per via di questi accordi nazionali.

Inoltre è improprio il paragone con le regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, loro hanno avuto il via libera dal Governo nazionale il 2 marzo; il decreto del governo per il Piemonte invece è arrivato solo il 17 marzo, 15 giorni che fanno la differenza.
In questa situazione drammatica, l’Assessore al Lavoro Elena Chiorino ha prontamente aumentato da 5 a 50 unità il personale dedicato alla Cassa Integrazione; le richieste sono più di 2000 al giorno e ogni domanda va analizzata, verificata, consuntivata e trasmessa all’Inps per poi passare all’erogazione. Le domande vengono quindi inviate non basandosi solo sul rapido calcolo previsionale, come hanno fatto alcune realtà citate dalla nostra prima cittadina, che il più delle volte si rivela impreciso ed il cui errore andrebbe a danno dei lavoratori.

Riguardo invece all’obiezione sulla possibilità di richiedere sole cinque settimane di cassa e non subito nove, suggeriamo al Sindaco in riferimento ad un “leale rapporto di collaborazione” di farsi a sua volta portavoce presso i suoi colleghi di partito al Governo affinché vengano elargiti alla Regione i 140 milioni di euro che mancano all’appello nell’insufficiente stanziamento nazionale previsto per la nostra Regione.

Vista la situazione gradirei da parte di ciascuno un comportamento maturo in rispetto dei cittadini piemontesi che stanno pagando una burocrazia snervante e tanti anni di tagli in settori strategici.

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Pubblicato il 03 Maggio 2020
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