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Privati a Verbania ? Potenziamento del Castelli? Le perplessità dell’ex chirurgo della Asl 14

Il consigliere comunale Finocchiaro De Lorenzi era presente alla riunione torinese del 19 febbraio

“Nel corso dell’incontro torinese del 19 febbraio il Presidente Cirio ha dichiarato che diversi gruppi operanti nelle sanità privata sarebbero intenzionati ad entrare nel Castelli con una attività convenzionata tipo: riabilitativo cardiovascolare (ipotesi di Cirio), oncologica (secondo Preioni, giunto a riunione già in avanzato svolgimento). L’ ipotetico soggetto privato si accollerebbe anche la gestione di un Pronto Soccorso in grado di assolvere alla gestione delle ‘urgenze tempo-dipendenti’ che Cirio ha identificato negli infarti miocardici e negli ictus cerebrali; il Presidente ha aggiunto che rappresenta un reale potenziamento dell’ospedale di Verbania poiché in atto tali patologie non sono trattate presso il Dea verbanese”. Questo quanto riferisce il consigliere comunale ed ex chirurgo Asl Vco Giovanni Battista Finocchiaro De Lorenzi. Il dottore era presente alla riunione che si è tenuta a Torino mercoledì scorso.

“Io ritengo -spiega l’ex dirigente Asl- che per poter trattare correttamente gli infarti miocardici e gli ictus cerebri sia indispensabile la presenza nel Castelli dell’Emodinamica e della ‘Stroke Unit’ e ovviamente del personale medico e infermieristico cardiologico e neurologico, oltre ad un rianimatore, tutti in guardia attiva 24 ore: ben venga se ciò fosse davvero possibile, ma siamo sicuri che si possano fare dei doppioni di quanto già in essere al S.Biagio e che dovranno andare nel nuovo ospedale? Ovvero il Presidente pensa di toglierli da Domodossola e spostarli a Verbania?”, si domanda il dottore.

Per quanto riguarda l’oncologia, cioè l’ipotizzata attività convenzionata che sarebbe ‘assegnata’ al privato, De Lorenzi ipotizza che non si tratterebbe di un vero e proprio ‘Polo Oncologico’ (una versione ridotta di Candiolo ovvero dell’I.E.O., esemplifica il dottore). Per attivarlo servirebbe una chirurgia di alto livello capace di spaziare in tutte le branche quali urologia, ginecologia, ecc. e con il supporto di una vera e propria Rianimazione ed altri servizi collegati.

“Non vorrei -precisa- che per ‘oncologia’ si intendesse un reparto ‘medico’ in grado di fare le chemioterapie, di seguire la diagnostica e il follow-up e una chirurgia ‘minore’ in grado di rimuovere i tumori della pelle e degli annessi cutanei: dubito che una tale attività possa esser ‘remunerativa’ e ‘gradita’ ad un investitore privato e comunque ha poco o nulla del polo oncologico”.

Tralascio -conclude il dottore- di parlare delle attività che verranno tolte dal Castelli per esser trasferite al nuovo ospedale dell’Ossola (ostetricia-ginecologia, utic, rianimazione, pediatria, psichiatria, anatomia patologica, etc) poiché tale aspetto non è stato affrontato nell’incontro, reputo però che per parlare di ‘potenziamento’ del Castelli occorrerebbe esaminare non solo ciò che si ipotizza potrà esser implementato ma anche ciò che verrà rimosso”.

Pubblicato il 23 Febbraio 2020
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