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La Svizzera riapre le frontiere ma non con l’Italia

La data indicativa per il ripristino della libera circolazione delle persone con i paesi dell’Unione europea che Berna vorrebbe concordare con Bruxelles è il 6 luglio

Berna ha deciso di riaprire le frontiere dal 15 giugno ma non quelle con l’Italia. Le possibilità d’espatrio saranno possibili sono in direzione di Austria, Germania e Francia. Dall’8 giugno potranno tornare ad essere esaminate le richieste di permessi di lavoro di persone residenti in paesi dell’Unione europea e dei paesi dell’Area di libero scambio. Domande che le autorità cantonali potevano già esaminare, ed accogliere preventivamente, a partire dall’11 maggio. Le aziende elvetiche, dall’8 giugno, potranno quindi assumere nuovamente lavoratori specializzati dai paesi terzi in mancanza di mano d’opera qualificata sul proprio territorio. Via libera anche agli studenti stranieri iscritti a scuole o corsi universitari svizzeri.

Quanto all’Italia, il Consiglio federale, ha confermato quanto già anticipato da quando il governo

Conte ha deciso di riaprire le frontiere per il 3 giugno: è una data troppo prematura per riaprire senza controlli. Tuttavia, da Berna, non si esclude a priori la possibilità di “sconfinare” nella penisole. Si limita a “sconsigliare” i viaggi o il “frontalierato” della spesa nelle province di confine. Non si esclude la possibilità d’uscita presentando un certificato medico e compilando un apposito formulario. Su questa materia Berna intende coordinare le proprie decisioni con le autorità dei paesi confinanti e i governi dei cantoni di confine, tra i quali quello ticinese che, come è noto, insiste perché la riapertura dei valichi doganali con l’Italia venga prorogata il più a lungo possibile. La data indicativa per il ripristino della libera circolazione delle persone con i paesi dell’Unione europea che Berna vorrebbe concordare con Bruxelles è il 6 luglio. Una mazzata per le residue speranze di salvare almeno in parte la stagione turistica al di qua del valico di Piaggio Valmara (Cannobio). Secondo le stime degli albergatori della sponda piemontese, infatti, occorrerebbe un mese dalla riapertura delle frontiere per una ripresa apprezzabile delle prenotazioni. Il che restringerebbe la stagione 2020 ad agosto-settembre.

Pubblicato il 28 Maggio 2020
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