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Le funivie del Lago Maggiore compiono sessant’anni

Per l'occasione, domenica 16 luglio, la bidonvia sarà gratuita dalle 18 in poi e al poggio Sant'Elsa ci sarà musica live. "Un posto unico, mio papà nel 1965 fece costruire una pista da sci"

La bidonvia di Laveno Mombello

Sessant’anni per le Funivie del Lago Maggiore. Un compleanno importante per una realtà che a Laveno Mombello è parte integrante del suo paesaggio. Con il sali e scendi delle sue cabine che accompagna la vista di chi guarda la cima del Poggio Sant’Elsa dal lungolago. Un impianto con ottanta bidonvie che in meno di venti minuti arrivano in cima al Sasso del Ferro dove si trovano un bar, un ristorante e un albergo.

Una storia iniziata nel maggio nel 1963: «Ricordo quando mio padre Gianpaolo decise di comprarla, mia madre si mise a piangere – racconta Paola Mattioni che ancora oggi gestisce la società -. L’idea di un impianto di risalita venne al signor Mario Bianchi, tre anni dopo mio padre decise di comprarlo e lo face insieme a mio zio Paolo Rossi». Nel 2006 l’impianto è stato ceduto alla Provincia di Varese hanno in cui è stato rinnovato, dopo 40 anni di vita tecnica.

Negli anni l’impianto ha avuto diverse gestioni, ma è sempre stato di proprietà della famiglia Mattioni che da 12 anni è tornata alla direzione. «All’inizio qui non c’era nulla, poi pian piano sono stati costruiti il bar e l’albergo. C’era anche una pista da sci lunga un chilometro che partiva dalla cima della montagna. Negli anni è stata dismessa, la neve a mille e centro metri d’altezza non resisteste, nemmeno sparata con i cannoni artificiali», spiega Mattioni.

La bidonvia di Laveno Mombello

Un’immagine che racconta quante cose sono cambiate in sessant’anni. «Fino agli anni Ottanta questa era una meta per chi abitava in zona, poi abbiamo iniziato a viaggiare di più e mentre gli italiani andavano all’estero, i turisti stranieri hanno iniziato a frequentare il Lago Maggiore». Tedeschi e francesi per lo più, ancora oggi tra i maggiori visitatori di quella montagna che sovrasta Laveno Mombello e che regala un panorama sulla valle e sul Lago Maggiore, con le isole Borromee e la sponda piemontese. Ma il poggio Sant’Elsa non è solo meta turistica, negli anni si è trasformata in una tappa per gli amanti del deltaplano, tanto che nel 2025 ospiterà i Campioni Mondiali come già annunciato dall’amministrazione comunale.

La bidonvia di Laveno Mombello

L’attività di ristorazione e albergo permette ai clienti di vivere un’esperienza in piena tranquillità: «In molti scelgono di fermarsi a dormire una o due notti, ma c’è anche chi sceglie l’intera settimana», continua Mattioni, che non nasconde le difficoltà di un’attività che funziona soprattutto con la bella stagione e risente molto delle condizioni meteorologiche e che nel 2021 aveva inevitabilmente subito un calo dopo la tragedia del Mottarone.

«Negli anni abbiamo imparato a conoscere i nostri clienti e offrire un servizio sempre più curato. Nel nostro menù, ad esempio, ci sono piatti come la polenta con il ragù di cinghiale, ma non possono mancare le lasagne che sono richieste dagli stranieri. Siamo diventati anche un punto di riferimento per molti clienti della zona che ci scelgono per il loro matrimonio, per la festa di compleanno o per eventi importanti». Per i loro sessant’anni hanno pensato ad una iniziativa speciale: domenica 16 luglio, la salita al poggio Sant’Elsa sarà gratuita a partire dalle 18, ad allietare la serata ci sarà la Raffaele Maira live band. «Questo è un posto unico, ha un’energia tutta sua che difficilmente si dimentica», conclude Paola Mattioni che invita tutti alla serata di sabato.

60 anni Funivie del Lago Maggiore
Domenica 16 luglio, dalle 18 salita con biglietto omaggio per festeggiare insieme
Musica di Raffaele Maira live band.
Aperitivo e cena su prenotazione.

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Pubblicato il 14 Luglio 2023
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